UNIONE CATTOLICA: TONOLI VICINO AL PRESIDENTE META

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La missione di Unione Cattolica e della Confederazione datoriale ConFedes prosegue nel segno e nella benedizione di sempre più forti e diretti rapporti fra Italia e Albania in quel di Tirana. Proprio nella Capitale albanese, all’inizio della settimana entrante, il dottor Ivano Tonoli, appena premiato Cattolico dell’Anno a Roma, sarà a capo di una delegazione in qualità di segretario di Unione Cattolica e di vertice di ConFedes, assieme al Vice Carlo Corrubolo e alla Presidente di Federazione Imprese Evelin Zubin. Momento centrale, il ricevimento presso il Capo dello Stato Ilir Meta, che in questo particolare momento storico della vita albanese sta rappresentando la più importante garanzia di tenuta democratica, pluralistica e costituzionale del Paese. “Come Unione Cattolica e come Confederazione delle Imprese ispirate alla Dottrina Sociale della Chiesa, ci poniamo senza esitazione alcuna a fianco del Presidente della Repubblica di Albania, on. Ilir Meta, e del suo intervento a favore della tutela del pluralismo politico, della democrazia costituzionale e della difesa dei diritti inviolabili delle forze di opposizione del Paese delle Aquile. Sono e siamo convinti che queste siano precondizioni fondamentali per l’ordinato svolgimento e sviluppo della vita politica, economica e sociale dell’Albania e per favorire nuovi e maggiori investimenti produttivi, che noi stessi siamo impegnati ad agevolare per consentire all’economia italiana di crescere in Albania per essere più forte anche in Italia e nel resto dell’Europa”.
Prosegue Tonoli: “Nel proprio ruolo, Unione Cattolica sarà assolutamente vicina al Presidente Meta e ai Partiti politici di opposizione, PD e LSI, per favorire la ripresa di un dialogo fra tutte le forze politiche albanesi per giungere a elezioni autenticamente partecipate da tutti i soggetti in campo. La crisi della Corte Costituzionale albanese assegna infatti al Capo dello Stato il ruolo di garante formale e sostanziale della Costituzione, e la garanzia di un sistema di pesi e contrappesi è la prima caratteristica di una democrazia cattolica, sussidiaria, popolare e non populista. Questo in particolare in Paesi, come l’Albania ma anche come la stessa Italia, dove gli assetti istituzionali sono tuttora assoggettati alle tentazioni egemoniche delle maggioranze di turno. Siamo quindi grati, come Cattolici e come investitori economici reali, al Presidente Ilir Meta per quanto sta facendo al fine di ripristinare il pluralismo politico e sociale in Albania, e ci auguriamo che Egli possa ricevere dai Governi occidentali e atlantici, e in primis dal Governo italiano anche in questo caso tristemente assente, tutti i sostegni necessari al proprio compito di unico garante Costituzionale materiale. Unione Cattolica intende sviluppare la propria presenza in Albania in questa ottica, facendo proprio il messaggio di invito al dialogo interpartitico auspicato da Monsignor George Frendo Presidente della Conferenza episcopale albanese. I Martiri del Cattolicesimo in Albania, perseguitati dalla dittatura comunista caduta nel 1990, hanno sacrificato la propria vita per una Nazione che fosse pacificata, e nella quale la Politica prendesse esempio dal dialogo religioso portato avanti da Papa Francesco e da Monsignor Frendo contro ogni forma di intolleranza. La condotta del Presidente Meta rispecchia in pieno questi dettami mettendoli in pratica, gliene siamo grati e saremo onorati di incontrarlo a inizio settimana”.


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