Sono i P.A.S.E. di Andrea Fusario (ex Virginiana Miller), Edoardo Bacchelli e Filippo Trombi su testi di Annalisa Boccardi. Sono i Piccoli Animali Senza Espressione che vi presentiamo in occasione di questo terzo disco dal titolo “Sveglio Fantasma” che arriva nelle radio e sui canali digitali. Bandiera di un gusto all’italiana maniera che però culla in se il rigore letterario di riferimenti importanti e un arrangiamento assai strutturato di quello che probabilmente potremmo chiamare elettro-pop. Un disco digitale in tutto e per tutto insomma con una meravigliosa trama vocale a disegnare melodie che si lasciano ricordare fin dal primo ascolto. Passato e futuro che danzano assieme in un equilibrio assolutamente elegante…
I P.A.S.E. parlano di mitologia e riferimenti di filosofia. Come mai un disco ricco di liriche di questo livello?
Nessun intento preciso. I riferimenti sono traduzione di un sentire che parte dai suoni e attraverso le melodie diventa segno, prima musicale, poi linguistico.
Musica e letteratura in qualche modo trovano così un punto di incontro importante. È stato un obiettivo o una naturale conseguenza?^
In parte è stato un obiettivo: testi che avessero il potere di dialogare con la musica. Ma soprattutto è stato una naturale conseguenza della sintonia tra musicisti e autrice. I riferimenti letterari non sono stati né voluti, né cercati, si sono manifestati e noi così li abbiamo accolti.
Colpisce l’uso dell’elettronica. Praticamente c’è poco altro oltre alle programmazioni. Questo per voi cosa significa: futurismo o attualità?
Siamo figli degli anni ’80 (musicalmente parlando). L’elettronica in quel periodo si impose in modo netto. Fu criticata perché fredda e calcolata ed ancora oggi, pur se in maniera molto minore, viene considerata una musica adatta solo per far ballare, come se “programmare” un brano non creasse emozioni. Noi crediamo che anche un suono “glitch” abbia una sua anima. Il nostro è il tentativo di fondere l’elettronica con linee melodiche più dolci, quasi classiche anche grazie al modo di cantare di Edoardo (che dalla musica classica proviene). Due poli (freddo e caldo) che si attraggono. Forse non è particolarmente innovativo ma è il nostro modo di sentire la musica.
E tutta l’elettronica con quale filo logico da spazio ad una chiusura così dolcemente orchestrata di pianoforte e voce?
Quasi tutti i nostri brani nascono prima al pianoforte e voce e poi sono riportati su pc e arrangiati elettronicamente. Quando abbiamo scritto “Tracce separate”, la canzone in questione, abbiamo provato a fare la stessa cosa ma il risultato non ci convinceva appieno. Ci è venuto in mente di contattare Mauro Grossi, ottimo interprete jazz del pianoforte ed insegnante di Stefano Bollani nonché grande amico. Gli abbiamo lasciato carta bianca sull’interpretazione del brano e così è nata quella che per noi è una piccola perla musicale acustica in un mare di elettronica. Siamo molto soddisfatti del risultato e ringraziamo di cuore Mauro per la sua disponibilità
Un disco che apparentemente allontana il pubblico per le liriche così complesse ma che poi lo conquista con le melodie così meravigliosamente italiane. È stato raggiunto secondo voi un punto d’accordo?
Crediamo appunto che si tratti solo di apparenza. Le liriche seppur complesse sono sempre ancorate a situazioni di quotidianità o di vissuti che in qualche modo ci accomunano tutti: nell’attesa, nella mancanza, nella lontananza, nella speranza del bello.
Chiudiamo invitandovi ad un’analisi: col senno di poi, “Sveglio Fantasma” che lavoro e che punto della carriera vuole rappresentare?
Questo terzo album è per noi il lavoro dell’equilibrio. Il primo album “This Incanto” è stato un prodotto autogestito praticamente dall’inizio alla fine con suoni elettronici (batterie comprese). C’erano le idee ma non i mezzi necessari per realizzarle pienamente. Il secondo album “Cerco casa vista Marte” ha scombinato le carte perché abbiamo inserito la batteria acustica creando un ibrido musicale forse, in alcuni casi, un po’ azzardato. “Sveglio fantasma” è la dimensione giusta, per noi, ovviamente. Crediamo sia un ottimo mix di pop, elettronica e cantautorato, grazie anche al lavoro del nostro produttore artistico Dimitri Niccolai (Tenedle). Ci siamo divertiti molto a registrarlo. Ci piace suonarlo dal vivo e speriamo che possa essere un bel punto di partenza per gli altri progetti che già abbiamo in cantiere.