Appello sentito del segretario Ivano Tonoli ai Cattolici: siamo come in un imminente dopoguerra, recuperiamo il messaggio di De Gasperi “né destra né sinistra ma giustizia sociale”
“Siamo di nuovo come in un imminente secondo dopoguerra e ciò impone di tornare al messaggio di De Gasperi che, parlando della necessità di un impegno trasversale dei Cattolici, indicava per essi non la divisione fra destra e sinistra ma la via, da percorrere tutti insieme, della giustizia sociale”.
Il segretario politico nazionale di Unione Cattolica ritiene che l’attuale governo abbia dimostrato una profonda incapacità operativa, un servilismo nei confronti dei sondaggi e dei social network, dove gli slogan strillati dall’oggi al domani prevalgono su programmi coerenti e ancor più sulla loro attuazione, e abbia messo in atto dei provvedimenti con l’unico intento di far ottenere consensi elettorali a turno a ciascuno dei suoi due maggiori partiti, paralizzando di fatto l’Italia, bloccando drammaticamente la crescita, creando divisioni e antagonismi alla ricerca perpetua di un “nemico” soprattutto esterno e facendo perdere credibilità Internazionale alle nostre Istituzioni.
Gli attuali partiti che governano l’Italia, nonostante abbiano palesemente distrutto il tessuto connettivo del Paese, facendo salire il debito pubblico, il costo degli interessi, il prelievo fiscale – che salirà ancora con l’autorizzazione a Comuni e Regioni ad aumentare la tassazione locale – e non dimostrando alcun rispetto verso i pensionati ai quali hanno azzerato le indicizzazioni, hanno anche, incredibilmente, diminuito la produttività del Paese: hanno incagliato vergognosamente tutti gli investimenti privati e pubblici con centinaia di migliaia di persone che avrebbero un lavoro e invece sono tuttora disoccupati, e malgrado ciò non sono osteggiati da una parte importante di elettorato.
Ci raccontano di un Paese in cui il m5stelle e la lega hanno nella sommatoria di voti il 55% di consensi senza considerare che la metà degli Italiani non andranno a votare né alle Europee di fine maggio e nemmeno alle Politiche che è presumibile avverranno prima della fine dell’anno: il loro solo vantaggio è che gli attuali antagonisti politici – in pratica l’odierna opposizione – che si sono succeduti negli ultimi 25 anni al potere hanno fallito nel momento in cui avevano ruoli di governo privilegiando gli interessi personali e quelli della collettività.
Il motivo è semplice di questa generalizzata riluttanza verso la politica: chi non lavora vuole politiche serie che possano determinare le condizioni per essere assunto con agevolazioni imponenti alle imprese, la creazione di nuove fabbriche e distretti industriali, anche attraverso investimenti pubblici e scuole professionali di alto livello in grado di specializzare i nostri giovani alle necessità delle imprese, e tramite l’abbassamento del cuneo fiscale.
Le aziende desiderano una moratoria che possa, davvero e non più solo per finta, abolire Equitalia non solo nel nome – oggi si chiama agenzia entrate Riscossione – e azzerare i debiti con il fisco con le Banche e con le finanziarie; pretendono incentivi sugli investimenti, una progressività fiscale in grado di dare equità al sistema contributivo, un adeguato accesso al credito erogato celermente da Istituti Bancari senza che quest’ultimi siano penalizzati da immotivate tasse dirette e indirette; domandano infine una riduzione complessiva della tassazione, possibile e attuabile solo con una seria e risoluta guerra contro le mafie, la corruzione e gli sperperi tramite l’introduzione di normative e provvedimenti indicati dal magistrato Gratteri Nicola che eliminerebbero per sempre, in pochi anni, i fenomeni criminogeni e corruttivi, ripristinando il criterio corretto degli acquisti al prezzo di mercato da parte dello Stato in particolare nella sanità e determinando una concorrenza reale e trasparente nel campo degli appalti e nello sviluppo delle aziende.
I poveri e i disabili e gli indigenti vorrebbero un sistema evoluto di aiuti davvero personalizzati, con metodi di valutazione che siano soggettivamente collegati alla mancanza di sostentamento mensile delle famiglie indipendentemente dall’essere proprietari di una abitazione; ciò in un sistema complessivo in cui la centralità della famiglia naturale è l’obiettivo da raggiungere in un
ordinamento fiscale che applica il fattore famiglia e che sostituisca l’attuale iniquo ISEE, ridando un ruolo di supporto, formazione e istruzione, in particolare dei nostri giovani, alle parrocchie e agli oratori che devono rappresentare dei centri di aggregazione per la nostra comunità.
Il segretario politico ultima la propria analisi dicendo che il fallimento del comunismo, del socialismo, del capitalismo e della sperimentazione propagandistica e fallimentare del sovranismo impone la presenza e la crescita immediata del partito unione cattolica che fonda il proprio programma nell’applicazione “totale e integrale” – e non parziale e strumentale – della dottrina sociale della chiesa in cui il bene comune si raggiunge eliminando le disuguaglianze con una condotta moralmente ineccepibile e trasparente nella gestione del bilancio dello Stato, non avendo paura di contrariare e contrastare le lobby di potere e gli ultra benestanti per tutelare i cittadini, in particolare il ceto medio e la piccola e media impresa – due categorie coincidenti in un Paese come l’Italia -; si raggiunge poi denunciando senza alcuna paura, facendo appello ai dogmi e ai dettami del Vangelo, che la mancanza di solidarietà nei confronti dei migranti che causa a loro, talvolta, la morte in mare, senza delle politiche serie di accoglimento e di integrazione è da contemplare nei comportamenti disdicevoli contrari alla dignità umana e all’essere Cattolici. Il nostro è un Paese che dovrebbe incentivare il turismo, oggi gestito in larga parte dalla mafia, che dovrebbe incoraggiare la natalità e azzerare gli aborti, e che dovrebbe ripopolare i centri e i borghi che sono drammaticamente, in alcune zone del tutto deserti, essendo questa, peraltro, una della cause della recessione economica e morale che stiamo vivendo.
Quello che serve davvero per ridare un benessere generalizzato non viene legiferato; se non si ha un progetto e un programma nel medio e lungo periodo, alla fine può determinarsi il rischio di creare le condizioni per il fallimento del nostro Paese che è il più bello del mondo. Noi del partito Unione Cattolica abbiamo pubblicato un libro: “Cattolici Uniti: Il nostro progetto per benedire un’Italia nuova” nel quale sono contemplate le soluzioni per risanare l’Italia.
L’alternativa c’è: sono, siamo noi Cattolici Uniti.
Unione cattolica: reagiamo all’autodistruzione dell’Italia
Vota l articolo!:
[Voti: 0 Media: 0]