Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità si è svolto a Roma presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Questa iniziativa si inserisce all’interno del Progetto Spacca, che raccoglie cittadini e professionisti dello spettacolo, al fine di sensibilizzare la nostra società nei riguardi delle barriere architettoniche, mentali e culturali alla disabilità, a partire dalla promozione del libro autobiografico di Attilio Spaccarelli, Troppe Scale!
Troppe Scale! ha ispirato anche lo spettacolo-multimediale Il Signore a Rotelle – per la regia di Lisa Colosimo e Stefania Papirio – autoprodotto all’interno del progetto Spacca da ItinerArte in collaborazione con l’associazione MEssaggi.
Un allestimento originale che, con taglio ironico e pungente, senza perdere di sensibilità e riflessività, coinvolge lo spettatore nelle disavventure del protagonista e porta avanti un messaggio di grande senso civico, evitando di scadere nella retorica e nel pietismo.
Per il suo valore artistico e culturale, lo spettacolo ha già ottenuto il patrocinio di Roma Capitale, Croce Rossa Italiana e AISM-Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
L’evento è stato molto partecipato ed ha coinvolto la Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha seguito e promosso questa manifestazione che continua a diffondere presso il maggior numero possibile le tematiche della disabilità.
Abbiamo scambiato alcune battute con la regista della pièce Lisa Colosimo fortemente impegnata su queste tematiche:
Quali solo le maggiori difficoltà che incontrate?
Soprattutto quelle burocratiche sia nel campo della solidarietà che dell’impegno delle strutture culturali; esistono molte forme di intervento privato ma ottenere spazi pubblici è sempre difficile. Bisogna contare soprattutto sulla cittadinanza attiva che sostiene queste necessità.
Per quanto attiene la parte teatrale qual’è il sostegno dell Mibac. dell’pEti, di Agis Scuola, etc..?
Molto scarso soprattutto per la burocrazia:
La pièce teatrale quando sarà riproposta?
A marzo riproporremo lo spettacolo al Teatro Don Guanella, ma stiamo cercando altre collocazioni anche fuori Roma.
Il futuro?
Quando ci sfruttate? è un peccato marginalizzare opera di forte impatto sociale,che coinvolgono migliaia di persone in realtà molto difficili e complesse e che vengono proposte in un contesto non pietistico e formale.
Auguri ed al prossimo appuntamento
Carlo Orichuia