Nautica: la storia inizia qui…Tecnofiber

 

almar foto paolo

In ogni darsena italiana la presenza di un’imbarcazione Tenofiber rappresenta la normalità. Sono gli anni 70, il desiderio di navigare si fa sempre più forte. Tra i fuoribordo il Johnson 25 521 cc diventa un’icona e tutta la produzione cantieristica vive l’entusiasmo di una stagione che sembra non conoscere limiti. Tecnofiber si afferma grazie alla “bonta’’” dei suoi progetti; lavorazione della vetroresina ai massimi livelli e design Made in Italy.  Sono passati più di 40 anni e non è difficile vedere, ancore oggi, queste imbarcazioni solcare i nostri mari. Cosa c’è dietro questo grande successo industriale?

Abbiamo incontrato Paolo Ferrara, Titolare Tecnofiber, con il quale si è ripercorsa la storia di questa eccellenza nel panorama della nautica italiana.

“Tutto ebbe inizio alla fine degli anni 70… per curiosità feci visita al Salone Nautico di Genova, accompagnando un mio amico che doveva comprare una barca. Fu amore a prima vista….ricordo benissimo, rimasi affascinato da quel mondo. Mi trovai nel bel mezzo dell’inaugurazione al padiglione S, stand Laver, a conversare con l’ allora ministro della Marina Mercantile e dei Trasporti. Fu proprio in quella occasione che conobbi i titolari della Tecnofiber. Mi invitarono  presso la loro sede in Romagna, a Bellaria.. e soltanto dopo 6 mesi mi sono trovato socio dell’azienda con mio fratello Michele. Nel 1990 acquisimmo l’intera titolarità del cantiere. La Tecnofiber era proprietaria dei marche Almarine e Almar . Nel 2000 ci furono i grandi cambiamenti: trasferimento della sede costruttiva a Palermo  e grande attenzione ai mercati esteri per la vendita. + 80% del fatturato, distribuito su i mercati: Portogallo, Spagna,  Francia,  Germania, Olanda, Norvegia, Slovenia, Croazia, Grecia, Romania.

Paolo, poi arrivarono gli anni della crisi economica…

“Si, purtroppo. Nel 2009 con l’ inizio della crisi abbiamo deciso di diversificare le nostre linee produttive e con i marchi Almarine abbiamo dato il via alla produzione dei gommoni ALMAR 999,  ALMAR 820,  ALMAR 777. Sono stati i gommoni della riscossa.

almar foto 820

Oggi, Paolo, la recessione ha cambiato la nautica non soltanto in termini di numeri, ma anche e soprattutto in termini di programmazione

“E’ vero. In questi anni è cambiato molto…soprattutto nella programmazione.

Prima del 2010 si programmavano gli ordini di acquisto (e vendita) in settembre /ottobre e si consegnava il marzo/aprile dell’anno successivo. Oggi con la crisi si fa fatica a programmare.

Il futuro?

“Dobbiamo fare i conti con una clientela sempre più esigente alla quale noi  rispondiamo con sistemi di produzione all’avanguardia, nuovi materiali. Cosa dire del futuro… secondo me bisognerebbe migliorare nella qualità…noi abbiamo intrapreso questa strada.”

 

 

 


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