La giovane cantautrice aretina esce allo scoperto: carattere, personalità e talento musicale per dire la sua nel panorama delle nuove proposte
“La musica è un amore reale, tangibile e ad oggi posso dire di avere la consapevolezza che la musica non mi tradirà mai.” 24 anni, aretina, Maria Novella Palazzeschi parla così del suo amore per la musica.
Si schernisce se le chiedo: Vuoi diventare una cantante professionista? Poi viene fuori il carattere di una ragazza matura, artisticamente molto raffinata.
Sei cantautrice Maria Novella?
Si, mi risponde orgogliosa. – La scrittura è sempre stata una mia grande passione mi dice ; già a scuola mi appassionava scrivere temi e partecipavo con entusiasmo ai salotti letterari organizzati dalla mia professoressa di italiano del liceo. (prima il liceo linguistico Vittoria Colonna poi la laurea in Mediazione Linguistica e Culturale conseguita alla Lumsa di Roma.) La prima canzone l’ho scritta quando avevo 8 anni insieme ad una mia amica, ovviamente era per gioco. La prima canzone invece l’ho scritta non appena ho imparato i primi accordi di chitarra. Qualcosa in me è scattato , è stato come se avessi trovato la chiave di quel lucchetto arrugginito che avevo timore ad aprire. Mi sono sentita libera, me stessa al 100%. Finalmente ero riuscita a conciliare la musica con i miei pensieri, con le mie parole.
Ti definisci malinconica, perché?
Per me la malinconia è uno stato d’animo e un modo di vivere le cose dentro di se’ in maniera sensibile e fragile, non triste. Malinconia è fragilità incontrollabile che prende il sopravvento e ti porta altrove, dove le case sono grigie e le scale da fare sono infinite. Non vedi mai un punto d’arrivo e se lo vedi è ostacolato. Malinconia è guardarsi intorno e vedere tutto distorto.
Sei sicura di essere malinconica? Io direi che sei una ragazza matura e sensibile nonostante la tua giovane età.
Sorride Maria Novella e mi dice “forse”. Nella vita di tutti i giorni sono una persona solare, amo stare con gli amici è vero ma…..
Scatta un nuovo sorriso, intenso, che genera “musica” in chi la guarda. Sa muoversi con disinvoltura anche se mi parla di imbarazzo che ha avuto in occasione delle prime esibizioni pubbliche . “All’inizio provavo imbarazzo nel cantare di fronte alle persone. L’intesa artista musica è sempre stata così forte che mi vergognavo a mostrarla agli altri. Era come un’intimità da proteggere, fino a quando un giorno ho capito che dovevo fregarmene degli altri, dovevo lottare per far vedere a tutti quell’amore bellissimo senza provare disagio.
Rincaro la dose: sei sul palco ed hai davanti a te centinaia di persone che chiedono a gran voce la tua musica e la tua interpretazione. Che pensi?
Quest’estate mi è capitato. L’emozione é stata indescrivibile. Ero emozionata, come ogni volta quando mi devo esibire, ma anche spronata a dare il meglio di me. Era tutto in mano alla mia chitarra ed alla mia voce. Credo sia stata una delle mie esibizioni più precise. Avevo un po’ di paura di non essere capita e apprezzata a livello musicale, ma mi sono fatta forza e mi sono detta non si può piacere a tutti. Ci sarà chi apprezzerà la tua musica e ci si riconoscerà e chi preferirà altro.
A proposito, dimenticavo di chiederTi una cosa importante, credo … quale è il tuo genere musicale preferito?
L’indie italiano. Lo ascolto sia nella quotidianità. Mi piace essere assecondata dalla musica, essere capita e cullata da lei… amo ascoltare anche pop, trap e rap. I miei gusti musicali sono molto contrastanti tra loro, mi piace variare a seconda del mood in cui sono.
E il tuo cantante preferito?
Gazzelle è decisamente colui che mi ha rubato il cuore. Ogni sua frase unita alla melodia dei suoi pezzi è come una freccia che va dritta al cuore. Mi arriva tantissimo. Per me le emozioni forti sono le fondamenta della musica.
Maria Novella, Tu, quando componi?
Le mie prime composizioni sono nate suonando la chitarra, suonando accordi casuali o suonando pezzi di altri artisti. La mente inizia a vagare, a sperimentare e magicamente si crea l’intreccio perfetto. Di norma, preferisco scrivere quando mi sento ispirata. L’ispirazione arriva un po’ come una stella cadente, inaspettata. Col senno di poi devo dire di aver capito che l’ispirazione e la creatività vanno anche cercate, alimentate, nutrite, se si vogliono fare le cose per bene, se si vuole crescere, cosa che punto a fare. Quindi a volte mi siedo e provo a comporre qualcosa, magari esce fuori qualche idea iniziale.
Cosa rappresenta per Te l’ incontro con la “grande musica”
Sono sicura che l’incontro con la musica non finisce mai, è un continuo apprendere, soprattutto nel mio caso, avendo iniziato a praticarla seriamente da circa due anni. Mi sento pronta a condividerla con tutti, a studiarla, a creare.
Domanda banale, ma d’obbligo…programmi futuri?
Tanto studio, dedizione, cercare l’ispirazione documentandomi e scavandomi dentro. Lavorare a nuovi pezzi e magari portarli da qualche parte. C’è tanta voglia di condividere la mia musica e il mio mondo interiore.
Sei pronta per esibirti sotto il mio “occhio di bue”?
Prontissima!
…bene…
La canzone che hai scritto e che riscriveresti?
Sicuramente la più originale e scritta quasi a flusso di coscienza è Parodia della normalità. Il testo è abbastanza particolare , mentre la scrivevo mi sono lasciata trascinare dal momento senza pensare troppo e quando questo accade , è una bella sensazione. Spesso durante la fase di scrittura capita di sentirsi bloccati e di pensare a cosa potrebbero pensare gli altri ascoltando o leggendo il testo. Quella volta era stato tutto così perfettamente naturale. Vorrei avere sempre quella spensieratezza nello scrivere. Ce l’ho avuta per tanti anni, ma scrivevo nelle note del telefono o in qualche quaderno…
Emozione, Esibizione – c’è una relazione ?
Devo dire che sono sempre emozionata quando salgo sul palco… ci sono state una o due volte in cui lo ero particolarmente. Ricordo bene la mia prima esibizione live, quella è stata la piú emozionante di tutte. Ero seduta in uno sgabello con la mia chitarra, mi tremavano le gambe, la voce pure, ma è stato uno dei momenti più belli della mia vita… c’era anche mia nonna, e questo mi emozionava ancora di più.
Concludiamo aprendo la porta dei “sogni” realizzabili, siamo vicini a Sanremo 23. Arriva una telefonata, sei stata selezionata per nuove proposte. Cosa rispondi?
Penso che ci sia bisogno di un progetto ben lavorato e formato dietro. Se ho un progetto che mi soddisfa e che ritengo valido, dico subito di si. Sarebbe un modo bellissimo per poter condividere la mia musica. Quando ci sono opportunità in ambito musicale , cerco di cogliere ogni occasione, dalla più piccola alla più grande. Ho voglia di crescere e di mettermi in gioco. É proprio dopo gli sbagli e le critiche che si riesce a creare qualcosa che ti da ancora più soddisfazione.
Di Maria Novella sono sicuro che ne sentiremo parlare!!… anche se Gazzelle direbbe “non lo dire a nessuno” … ad maiora.!