Estate 2021: in mare, al “top” con Cartello

Continua il nostro viaggio nel mondo della nautica più rappresentativa per capire quale è il futuro del settore nel breve e medio periodo. Cartello è sicuramente una delle aziende più dinamiche nel panorama “marine” italiano; tradizione, innovazione e nuove sfide imprenditoriali sono i punti di forza di una strategia aziendale che ha saputo imporsi nel nostro mercato.

Presidente Corrado Gaia che estate sarà quella ci apprestiamo a vivere

“Ci aspettiamo e ci auguriamo innanzitutto un’estate più serena per tutti, indipendentemente dalla nautica. Credo che ci saranno più barche in Italia e in generale una nautica che aiuterà le persone a godersi il mare in sicurezza. Un trend, quello della sicurezza personale, che sarà il driver di molte scelte delle persone per molti aspetti della vita influenzata radicalmente dalla pandemia in atto. E le barche potranno aiutare. Quindi, un’estate spero e penso positiva per la nautica.”

Gaia, l’azienda che Lei rappresenta, Cartello saprà essere pronta come sempre, ma con quali brand?

“Yanmar, Cox, Hidea. Ci aspettiamo un anno di crescita in termini di brand awareness per quanto riguarda Hidea e Cox e un consolidamento del nostro marchio storico, ovvero Yanmar.

Dei tre brand che ha citato, dove punterebbe il dito per interesse al prodotto?

“La novità per eccellenza è il CXO300. Si tratta di un motore veramente rivoluzionario in termini di prestazioni, consumi ridotti, affidabilità ed intervalli di manutenzione molto più lunghi rispetto ai classici fuoribordo benzina.”

Ci incuriosisce Presidente, dedicheremo un approfondimento a questo motore. Amiamo le motorizzazioni e gasolio e crediamo da sempre nella superiorità del rendimento termico offerto da questa propulsione

Gaia, trascorsa l’estate inizierà la stagione del Fiere, con quali prospettive secondo Lei?

“I saloni: se non ci saranno problemi sanitari ed epidemiologici saremo a Genova. Il salone di Genova non è solo un momento di esposizione del prodotto. Penso sia un momento di raccolta del nostro settore e, quindi, anche se oggi la tecnologia sopperisce alla presenza fisica per quanto riguarda l’aspetto puramente espositivo, fare gruppo e fare vedere il peso di un settore per noi è un importante motivo per partecipare come abbiamo sempre fatto. La strategia di Cartello non cambia: fornire il miglior pacchetto prodotto/servizio/consulenza possibile, perché non è pensabile di vendere un motore al giorno d’oggi senza offrire i migliori consigli e la migliore sinergia possibile con il cantiere, il progettista e l’utente che andrà a istallare il motore a bordo. Il motore non può funzionare al meglio se non viene messo nella condizione di farlo: dunque, serve dialogo e interazione tra le parti coinvolte. In ultimo, stiamo rendendo sempre più digital il rapporto con i clienti ed anche con il network. Pensiamo che condividere i nostri valori e la nostra filosofia con quella che può definirsi la community digitale possa avvicinarci sempre più ai clienti e permetterci di essere conosciuti per ciò che siamo e scelti per lo stesso motivo. Inoltre, essere presenti online, ci permette di offrire un servizio di customer care di eccellenza, rispondendo ai clienti praticamente in tempo reale. Per il 2022 e per alcuni anni mi aspetto un rialzo della domanda interna, già visibile da un annetto anche per la nautica medio-piccola. Si tratta di un fenomeno positivo e che non si verificava da dopo il 2008. Abbiamo passato tanto tempo con un valore export oltre 70% su totale vendite di barche, che francamente era troppo. Il mercato interno per qualsiasi prodotto è fondamentale come zoccolo duro di un settore ed è propedeutico al mantenimento di livelli corretti di investimento e di occupazione, che consentono poi di mantenere nel tempo il valore del made in Italy della nautica alto. Il che è uno dei più importanti motivi per il quale poi esportiamo molto. Un circolo virtuoso. Se cade la domanda interna, dipendiamo troppo dall’estero e non è detto che questo possa essere sostenibile nel lungo periodo. Non so – prosegue Gaia – cosa riservi il futuro della nautica, ma io sarei felice se si andasse verso una nautica sostenibile e per sostenibilità non intendo soluzioni tecniche esoteriche o che sono impraticabili. Per sostenibilità intendo una miglior interazione tra scafo e modelli propulsivi, un miglior livello di efficienza dei pacchetti, lavorare in sinergia per creare soluzioni che siano davvero green e non solo di facciata. Serve a qualcosa una barca con 2 ore di autonomia a 5 nodi che pesa il 30% in più perché caricata di batterie? Stiamo davvero rendendo un servizio all’ambiente nel suo complesso? Io credo che per la nautica si debba sempre partire dall’idrodinamica, che è il fattore più critico nella progettazione navale. Trovare soluzioni idrodinamiche più efficienti, unite a sistemi di propulsione che risparmiano carburante, qualunque esso sia, rende il nostro settore decisamente più green e salva risorse. Guardiamo l’America’s Cup di oggi: con due relativamente piccoli foils in acqua, queste barche volano a 40 nodi con pochissimo vento. Questa è idrodinamica. (E aerodinamica in questo caso). Questa è ecologia.”


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