DON BOSCO IN MUSICAL CON MARCELLO CIRILLO ONE MAN SHOW

NEL CUORE DELLA FEDE A DUE PASSI DA SANPIETRO ROMA

            Don Bosco in Musical nel cuore della fede a due passi da San Pietro in scena all’Auditorium  della Conciliazione, a Roma, con Marcello Cirillo vero “one man show”, canta, balla, recita e firma la regia, con tre canzoni scritte di suo pugno!! Allestito in onore del bicentenario della nascita di Don Giovanni Bosco. Testo di Piero Castellacci e le musiche di Alessandro Aliscioni, Achille Oliva e arrangiamenti di Adriano Maria Maiello.

            Abbiamo incontrato il protagonista….

Odjad-9713– Marcello ti vedo  in grande forma e soddisfatto, questo musical sembra scritto per te, sottolineato dal grande entusiasmo del pubblico presente in sala, che ad ogni tua performance ti ha tributato una speciale, particolare energia ed applauso.

– Grazie, Angelo, straordinario risultato ottenuto da tutti noi, il musical è stato scritto magistralmente da Piero Castellacci, la scelta è caduta su di me per il mio aspetto fisiognomico vicino al personaggio, è stato un percorso duro e faticoso, ma pieno di grandi soddisfazioni.

– Vorrei partire dalla fine dalla canzone che mi ha stupito, “Non porgo l’altra guancia”, una song che mi ha colpito, scritta benissimo, per te che sei un esempio di uomo,  un amico che vorrebbero avere tutti “Una famiglia top”,  dedizione per Rai Uno, la musica, e per i ragazzi della tua scuola.

– La canzone è bellissima, scritta da Achille Oliva, che sento particolarmente, con una linea melodica tipica italiana, con un testo molto forte. Don Bosco è costretto a chiedere scusa al Cardinale dicendo:” Ma io che ho fatto di così sbagliato, volevo creare solo un mondo d’amore e allora l’altra guancia, non la voglio porgere”.

E questo è un segnale molto forte, di verità e giustizia, una sorta di inno alla vita.

– Ho notato che c’è stato un livello compositivo molto alto, avete evitato i noiosi recitar cantando, molto abusati nel musical, che li rendono antichi, a favore di vere e proprie canzoni, vere hit, e né ho scelta qualcuna per il festival di Sanremo.

– È perfetto quello che dici è proprio quello che ho voluto io, non voglio solo situazioni, che dal recitar cantando, si passi frequentemente da una scena all’altra. Abbiamo utilizzato fortemente delle canzoni, tutte a mio gusto e quello degli autori, belle di grande impatto e cuore.

– Parlami della canzone “Anime”, armonie e testo favolosi, bella la frase “Caro mio una tessera ce l’ho anch’io”.

– Una canzone di Alessandro Aliscioni, qui Don Bosco va alla ricerca di anime, tutto questo mondo intorno che gli si compone , partendo da personaggi poveri. Ad un certo punto c’è una persona ricca che passa, che non da né  confidenza, né vuole dare il pane al povero. Ma questa canzone, la magia delle armonie, e l’anima di Don Bosco, gli modifica il comportamento, in un grande gesto di solidarietà.

– Marcello sei un “Operaio di Dio”, operaio dell’arte!

– Si questa è una canzone che mi piace molto, descrive perfettamente la personalità di Don Bosco, un vero operaio di Dio, coinvolgere i ragazzi presi dalla strada, riportarli spiritualmente ai valori alti di Dio e farli diventare persone importanti.

– Fondamentale nella vita di Don Giovanni Bosco, la presenza, la figura di sua madre Margherita? Soprattutto nello sviluppo della narrazione del Musical.

– Per scegliere il personaggio di mamma Margherita, ho fatto più di cento provini, e non mi stava bene nessuna. Poi alla fine quando avevo perso ogni speranza, che appagasse la mia esigenza professionale, arriva lei e la sua presenza mi ha colpito a prima vista! E mi sono detto alzando gli occhi al cielo: “Speriamo che  sappia recitare perché è lei…”: Daniela Danesi, che è diventata poi anche il mio aiuto regista.”

– Non solo canti, scrivi canzoni, balli, reciti, ma firmi la regia del Musical, una grande responsabilità, tra l’altro davanti al tuo maestro Michele  Guardì, regista de’ “I Fatti Vostri” su Rai Uno e alla presenza di tanti amici colleghi del programma, che erano li in prima fila a guardarti.

– Non invidio per niente il lavoro della figura del regista, e ringrazio sua Guardì che Carlo Alighiero. Credevo che il regista fosse quello che impartiva ordini e basta, invece deve coordinare tutto, ma soprattutto avere la sensibilità di capire gli artisti e non perdere mai l’obiettivo della narrazione e delle scene.

– Ballerini eccezionali. Originale il ballo del Colera!

– Si in quel periodo storico c’era il colera, abbiamo pensato quella scena creata da Claudio Meloni in chiave moderna, che rappresenta il male, i ballerini che cercano di respingerlo. Ricordiamo che nella realtà i Salesiani di Don Bosco, non si ammalarono.

– Mi è piaciuto il concetto tra il bene e il male, esiste il bene perché c’è sempre il male li in agguato ad aggredirlo.

– Quella è la scena del Diavolo che mette in discussione tutte le sue teorie dicendo a Don Bosco di chiedere scusa per tutto quello che ha fatto. Ma lui prontamente gli risponde: “Se io devo chiedere scusa, chiedo scusa solo a Dio, non certo a te che sei il Diavolo.”

– Tu alla fine del primo tempo del Musical perdi tua Madre. C’é la canzone toccante: “Qui senza di te. Si è spenta l’anima e ho perso le ali”

– Si mi commuovo spesso pensando a questo! La mamma era la forza vitale di Don Bosco, e ad un certo punto se né va! Lui in realtà, si accorge già da prima, che la stava perdendo, ma lei vuole morire, non solo fisicamente, ma spiritualmente.

– Bello ed efficace l’uso della tecnologia del virtuale utilizzata, l’immagine del ricordo di tua madre è geniale, proiettata nel secondo tempo, tutto molto poetico con le varie ambientazioni storiche.

– In questa nuova regia ho voluto inserire anche del virtuale, questi video del mio vissuto con mia madre, che rafforzano le varie letture e scene del musical, diventando multimediale.

– Federica Graziani la tua coprotagonista è una The Voice strepitosa, che io conosco da giovanissima, stasera si è riscattata vestita da Suor Cristina (ahahah),  perché hai voluto lei!!

– Ho fatto il provino a tantissime cantanti, ho voluto lei per le sue caratteristiche vocali, la sua faccia pulita, è una professionista, dimostrando la sua maturità vocale ed interpretativa, e poi io scelgo sempre i più bravi!!

– Innovativa la scena dell’ago e il filo, il concetto di tessere il bene, e soprattutto, la modernità dei ballerini nei tessuti aerei.

– La metafora di ricucire con un semplice ago e filo lo strappo, e l’amore deve essere più forte della rottura, saper ricucire i rapporti è una potenza vitale. Noi siamo i sarti, i tessitori della nostra vita e a volte di quella degli altri. Don Bosco, un grande sarto del bene, partendo dalle cose semplici.

– L’Opera!! Hai notato a volte la chiamo Musical, a volte Opera, perché adesso voglio riparlare della grande nobiltà di contenuto e scrittura di “Non porgo l’altra guancia”, con cui chiudi, cantando  una nota altissima. Che nota è!! Sei spericolato !! Ahahah

– Si Angelo è un “LA”, acuto, l’ho pensata tutto il musical, è una nota di liberazione, quasi di protesta contro il male, contro le persone ingiuste che soccombono i più deboli. Ma è anche un grido d’amore per attirare l’attenzione, di tutti noi a dedicare alcune ore della nostra vita per aiutare gli altri, come tutta l’esistenza di Don Giovanni Bosco.

– Perché, caro amico Marcello la gente deve venire a vedere il tuo Musical?

– Perché secondo me si ha la sensazione di uscire dal teatro, con una serenità interiore straordinaria, e poi con la voglia di sognare nel proprio piccolo in un obiettivo di solidarietà universale.

– Se dovessi scegliere e associare un colore ed un accordo a questa opera cosa sceglieresti?

– Verde speranza, l’accordo DO maggiore, la tonalità di uno dei miei tre brani scritti per il musical”.

– Ti senti più Don Bosco o Marcello??

– Mi sento più Marcello, ovviamente, magari potessi assomigliare solo lontanamente a Don Bosco!! 

Marcello stanco e soddisfatto ringrazia tutti i suoi amici accorsi a vederlo ed  in special modo tutta la produzione e gli artisti.

            Uscendo dal suo camerino incontriamo uno dei due produttori Enrico Maria Falconi.

Odjad-9719 – Vi faccio i complimenti perché oggi produrre musica è una vera scommessa, stasera vinta da voi per la grande risposta di pubblico, teatro strapieno!!

– Si ti ringrazio, ho prodotto il musical insieme a Tamara Vairani. È talmente bello questo spettacolo, abbiamo deciso di crederci fino in fondo, una bellissima festa dell’anima, e poi io da ex salesiano non potevo esimermi.

– Siamo a due Passi da San Pietro! Di chi è stata la scelta della Location così prestigiosa, è stata tua??

– L’Auditorium di Via della Conciliazione è stata una scelta voluta fortemente da Marcello Cirillo, una location giusta per debuttare con il Musical, Don Bosco.

– Il musical sulla fede, in questo momento storico, può sembrarti un po’ démodé, superato, fuori moda!!

– innanzi tutto la figura di Don Bosco, non è solamente relegata al mondo cattolico, va al di fuori. Infatti nell’ultima immagine del Musical, c’è una scena molto metropolitana, Newyorkese, per dare l’idea di un personaggio mondiale, che va incontro a tutti quanti noi.

– Soddisfatto della performance di Marcello!!

– Si certo,  Don Bosco è suo!!!

– Piacere di vederti qui, Maestro Demo Morselli, non puoi mancare dove c’è della buona musica!!

Odjad-8867– Il musical appena visto dimostra che con pochi mezzi, un po’ di tecnologia, ma soprattutto con una grande scrittura musicale, si riesca ad ottenere un ottimo risultato, senza spendere milioni di euro.

– Non so se sei d’accordo! Ne stavo parlando con Marcello, ho notato che la carta vincente di questo musical, è di non aver abusato del recitar cantando, stando più vicino alla forma Canzone/Musical.

– Si sono d’accordo il recitar cantando è una parte importante. Lloyd Webber,  uno dei più grandi compositori, già dai primi suoi lavori, aveva capito di somigliare un po’ troppo a Rossini. È proprio la presenza della parte recitata accostata alla canzone, che da più importanza alla canzone stessa e quando arriva all’improvviso crea quell’impatto che stupisce l’ascoltatore.

– Demo un aggettivo per definire Marcello!!

– Semplicemente: “Fantastico”

            Marcello commosso ed emozionato, a fine musical, sul palco, viene insignito dell’attestato “Diploma di benemerenza della confederazione mondiale degli ex allievi di Don Bosco”, conferitogli da: Don Cosè Pastor, consigliere generale dei Salesiani; Francesco Muceo, Presidente mondiale degli ex allievi e alla presenza del direttore dell’Istituto Cervantes Sergio Rodrigues Lopes-Ros, consigliere dell’ambasciata di Spagna in Italia.

            Ricevendo gli applausi di tanti amici presenti:

Michele Guardì, Giancarlo Magalli, Andy Luotto, Umberto Scipione, Gianfranco D’angelo, Salvatore Marino, Vincenzo Incenzo, il maestro Demo Morselli , Carlo Alighiero, Maestro Mazza, Maestro Michele Paulicelli, Barbara De Rossi, Adriana Russo, Gigi Miseferi, Ufficio Stampa Carola Assumma, Gabria Cipullo, Federico Zurzolo, Alex Partexano, Barbara Crimaudo, Giuliana Graziani Lionello, Heveline Hanack, Mara Keplero, Laura Mantovi, Mirella Limotta, Gaspare Maniscalco, Franco Oppini, Barbara Bacci e Dario Salvatori, Tony Sant’Agata, Mara Keplero, Jolanda Gurreri, Natalino Candido, Paola Pisani, Paolo Botti, la principessa Conny Caracciolo, l’editore Gio di Giorgio, Deborah Bettega, Giancarlo Leone, Beppe Convertini, Donatella Gimigliani e tanti altri…

di Angelo Martini

Foto di Giacomo Prestigiacomo

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