Guadalupe Capizzano, Presidente Opi Lucca, intervenendo al Festival della Salute di Viareggio, ha riaffermato il ruolo “centrale “della figura dell’infermiere all’interno del “sistema sanità”. Ringrazio – ricorda Capizzano – gli organizzatori del Festival che ci permettono oggi di “parlare” della figura professionale dell’Infermiere moderno che si trova oggi ad affrontare un contesto socio – economico difficile, determinato dal Covid 19.
La pandemia causata dal Covid 19 nei primi mesi dell’anno 2020 ha trasformato ogni forma di programmazione sociale, economica, lavorativa e personale a causa delle conseguenze del lockdown e delle misure di contenimento della diffusione della malattia
L’Italia, una delle nazioni più colpite in Europa e nel mondo con oltre 238.159 mila contagiati accertati e circa 34.514 morti, ha dovuto affrontare una crisi sanitaria senza precedenti, con gravi carenze organiche di professionisti sanitari, carenza di materiali di approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale, ha dovuto applicare nuovi modelli organizzativi, trasformando rapidamente strutture ospedaliere ed investendosi della responsabilità di essere esempio della gestione a livello Europeo. Il mondo sanitario ha dovuto affrontare una sfida nuova, imprevista e di difficile gestione.
Condivido – prosegue Capizzano – le parole del Ministro della Salute On. Speranza che scrivendo alla Presidente FNOPI, Dott.ssa Barbara Mangiacavalli, in occasione della giornata dell’infermiere ha affermato: ”Nella prova durissima che l’Italia si è trovata ad affrontare l’impegno speso per vincere questa sfida ha assunto il volto degli infermieri che, insieme ai medici e agli altri professionisti e operatori sanitari, abbiamo visto in prima linea nei giorni più drammatici”. Il lavoro dell’infermiere, da sempre essenziale al funzionamento del Servizio sanitario nazionale, mai come in questa stagione ha rivestito, e rivestirà sempre di più, un ruolo fondamentale nei servizi sul territorio, negli ospedali, ma anche a domicilio, nel contatto stretto con le famiglie”. Il volto di una professione, sinonimo di vocazione al servizio degli altri. Ha ragione il Ministro quando introduce, ricorda Capizzano” il concetto di “vocazione al servizio degli altri”. Gli infermieri, come è stato da sempre e sempre sarà in futuro, avranno come primo obiettivo del loro agire la salute degli assistiti e il soddisfacimento pieno dei loro bisogni. Soprattutto, sul territorio dove le esigenze sono spesso più forti e continue e dove proprio la pandemia ha dimostrato come troppe volte, siano esse Covid o non Covid, le persone restano sole.
Ricordiamoci sempre – afferma Capizzano – che l’infermiere è un professionista sanitario, iscritto all’Ordine delle Professioni Infermieristiche, che agisce in modo consapevole, autonomo e responsabile.
Nell’agire professionale ( art. 4 CD Relazione di cura) l’Infermiere stabilisce una relazione di cura, utilizzando anche l’ascolto e il dialogo. Si fa garante che la persona assistita non sia mai lasciata in abbandono coinvolgendo, con il consenso dell’interessato, le sue figure di riferimento, nonché le altre figure professionali e istituzionali. Il tempo di relazione è tempo di cura. L’Infermiere promuove (art. 7 CD Cultura della salute) la cultura della salute favorendo stili di vita sani e la tutela ambientale nell’ottica dei determinanti della salute, della riduzione delle disuguaglianze e progettando specifici interventi educativi e informativi a singoli, gruppi e collettività. L’Infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate dalla comunità scientifica e aggiorna le competenze attraverso lo studio e la ricerca, il pensiero critico, la riflessione fondata sull’esperienza e le buone pratiche, al fine di garantire la qualità e la sicurezza delle attività. Un ruolo attivo, centrale – conclude Capizzano – strategico affermato sul nostro territorio grazie anche all’attenzione ricevuta dall’ Azienda Sanitaria Toscana Nordovest, vicina ad OPI Lucca e all’infermiere uomo e professionista.