Al Pacino, vita e successi dell’eterna leggenda del cinema

-“Tu accontentati, io mi prendo tutto quello che posso.”
-“E cos’è che puoi prenderti?”
-“Il mondo, chico… E tutto quello che c’è dentro.”
                                                                                                                                        Tony Montana (Al Pacino) e Manny Ribera (Steven Bauer), nel film “Scarface”

Di Luca Spallotta

Alfredo James Pacino, più comunemente conosciuto come Al Pacino, è considerato uno dei maggiori attori della storia del cinema. Al nasce a New York, più precisamente ad East Harlem, quartiere di Manhattan, il 25 aprile 1940. Figlio di immigrati siciliani, originari di San Fratello (Messina) e Corleone (Palermo), si trasferisce dai nonni insieme alla madre nel South Bronx quando era ancora in fasce, in condizioni di vita piuttosto difficili, dopo l’abbandono della famiglia da parte del padre.

al pacino cinema

Cresciuto per strada, in un ambiente tutt’altro che favorevole, a scuola veniva considerato un piantagrane, ed era soprannominato “l’attore”. Ha da sempre mostrato evidenti carenze scolastiche, e dopo varie bocciature lasciò definitivamente gli studi all’età di 17 anni, per dedicarsi all’unica cosa che lo ha sempre appassionato, la recitazione. Ma nonostante tutto si rivelò un periodo abbastanza tormentato per Pacino, dove secondo sue dichiarazioni, all’età di 20 anni si vide costretto a vivere un periodo in Sicilia con non poche difficoltà, e vide morire sua madre nel 1963. Dopo vari tentativi, Al riesce finalmente ad essere ammesso agli Actors Studio sul finire degli anni ’60. Dopo aver recitato in ruoli minori in diversi teatri newyorkesi, nel 1971 ottiene il suo primo ruolo da protagonista nel film “Panico a Neelde Park”, che attirò le attenzioni di Francis Ford Coppola per il film campione d’incassi dell’anno seguente “Il Padrino”, in cui Pacino interpreta il ruolo di Michael Corleone, che gli varrà la prima nomina agli oscar come Miglior attore non protagonista. Il successo quindi, non tarda ad arrivare, e da qui parte l’ottima serie di importanti ruoli cinematografici interpretati da Pacino, come il film basato su una storia vera “Serpico” (1973), “Il Padrino – Parte II” (1974) e “Quel pomeriggio di un giorno da cani” (1975), che portarono all’attore 4 nomination. Agli inizi degli anni ’80, in seguito ad un paio di interpretazioni non all’altezza dei precedenti, la carriera di Pacino sembra essere arrivata al culmine.

Ma ecco che la consacrazione avviene nel 1983, con il capolavoro di Brian De Palma “Scarface”, dove Pacino torna a destreggiarsi nell’impegnativo ruolo del narcotrafficante cubano Tony Montana, icona tutt’oggi simbolo nell’immaginario collettivo. Dapprima aspramente contestato, ma in seguito elogiato sia dal pubblico e dalla critica, fino a renderlo uno dei capolavori indiscussi del cinema mondiale, che valse all’attore l’ennesima nomination al Golden Globe. Da qui ha inizio però una fase di stallo, dove Pacino si prende una pausa dal grande schermo per dedicarsi all’altra sua grande passione, il teatro, dove interpreta le sue amate opere shakespeariane. Negli anni ’90 torna di nuovo alla ribalta, con produzioni di grande successo come “Il Padrino – Parte III” del 1990, e “Scent of a Woman – Profumo di donna” del 1992, che gli valse il suo primo e tanto aspirato Oscar come Miglior attore protagonista, per l’interpretazione del tenente colonnello Frank Slade, che lo catapulta definitivamente tra i pilastri del cinema mondiale. Altri importanti successi sono “Carlito’s Way” del 1993, “Heat – La sfida” del 1995, dove torna a collaborare a 21 anni di distanza dalla prima e unica volta (In Il Padrino – Parte II) con l’amico/rivale Robert De Niro, la cui rivalità è considerata forse ancora oggi tra le più belle ed affascinanti del panorama cinematografico. Infine “Donnie Brasco” e “L’avvocato del Diavolo”, entrambi del 1997. Il terzo millennio, non si rivelerà così prolifico come i decenni precedenti, in cui vede Pacino interpretare ruoli di minor successo. È da annoverare però l’interpretazione in “Oceans’ Thirteen”, ultimo capitolo della trilogia, insieme ad attori del calibro di George Clooney, Brad Pitt, Matt Damon e Andy Garcia. Riscontrano un maggior successo alcuni ruoli televisivi. Negli anni duemila dieci, Pacino ha rappresentato diverse pellicole alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ricevendo anche il Leone d’Oro alla carriera. È curioso come nel corso della sua già strabiliante carriera, Pacino rifiutò numerosi ruoli illustri, come la parte da protagonista in “Guerre Stellari”, “Taxi Driver”, “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, “Apocalypse now”, “Kramer contro Kramer”, “Rambo”, “Blade Runner”, “C’era una volta in America”, “Pretty woman” e “Basic instinct”.

Insomma, qualsiasi aggettivo si utilizzi per descrivere cosa ha rappresentato e cosa rappresenta Al Pacino è assolutamente riduttivo, Pacino è Michael Corleone, Tony Montana, Frank Slade, Satana e tanti altri, Pacino è l’incarnazione di personaggi indelebili nell’immaginario collettivo e amati da ogni generazione, Pacino rappresenta uno dei più grandi colossi del cinema americano e mondiale… e perché no, anche un “piccolo grande” orgoglio italiano.

 


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