Tonoli segretario del partito Unione Cattolica: “Contro il Papa e la Chiesa attacchi ignobili basati su numeri falsi e accuse inesistenti per delegittimare il lavoro quotidiano e silenzioso di religiosi, laici e volontari cristiani a favore dei poveri e degli Ultimi”
“Mai e poi mai si poteva immaginare un tale disastro economico-sociale e a danno dei valori fondanti del Cattolicesimo, calpestati da questo governo in un anno di attività fallimentare contro pensionati, giovani, piccole imprese, sfrattati e bisognosi. I due partiti anziché attaccare la Chiesa usino bene le tasse, pagate anche da quest’ultima, per aiutare l’economia e le famiglie e non per fare sfilate elettorali”.
Numeri assolutamente falsi e usati per accompagnare tutta una serie di accuse vergognose e infondate a danno di chi veramente aiuta in concreto coloro – ossia giovani, pensionati, piccoli imprenditori perseguitati – che da questo Governo vengono sfruttati per colpire il Papa, la Chiesa, il Diverso e per coprire le dannose incapacità dei due partiti che lo compongono.
A parte i litigi tra i due leader politici, organizzati ad arte per conquistare consensi elettorali in modo ignobile e controproducente per la nostra reputazione Internazionale, viene bloccata di fatto l’attività politico-istituzionale che dovrebbe legiferare atti seri e utili per il Paese e non invece di spartizione e di natura ideologica.
Punto centrale da evidenziare, è che in un anno di attività governativa del m5stelle e della lega, si sono letteralmente bruciati centinaia di miliardi in capitalizzazioni varie sottratte all’economia imprenditoriale e familiare diffusa, gli interessi sul debito pubblico sono lievitati drammaticamente ed è notizia di ieri che lo spread è arrivato alla soglia preoccupante dei 290 punti base.
In ultima istanza il Paese, nonostante o forse proprio a causa diretta del Governo del Cambiamento, si è indebolito e impoverito, il debito pubblico oramai è inarrestabile e siamo davanti ad una recessione che questa maggioranza solo parlamentare e sondaggistica non sta facendo nulla per arrestare.
Si è prediletta l’attuazione di promesse elettorali piuttosto che agire seriamente per la crescita, per il lavoro, per gli investimenti pubblici e privati e per una politica seria di rilancio della produttività del Paese e dell’occupazione tutelando i giovani, i disabili e i pensionati, i cui problemi vengono prima aggravati dal governo e poi da questo usati come una clava per dare la colpa agli “altri”.
Gli attuali partiti al governo, invece di governare il Paese, hanno creato una mostruosa macchina da guerra mediatica, in particolare sui social network, con l’intento chirurgico e scientifico di infangare e distruggere la reputazione del “nemico” di turno, amplificando l’odio sociale contro gli immigrati, i diversi. Ricordiamo che facebook tre giorni fa ha oscurato siti che erano stati costruiti per tale funzione dai m5stelle e dalla lega con un seguito di 3.000.000 di Italiani plagiati e invasati a dovere. Il web è stato inondato da questi professionisti della sventura e della disinformazione per creare “fango” con attacchi strumentali per disintegrare la reputazione e i diritti di persone per la loro sola appartenenza a partiti politici concorrenti o per la loro provenienza geografica o per aver manifestato dissenso al governo anche in ambito giornalistico o nel mondo civile e imprenditoriale.
Crediamo fermamente che vi sia stata una pianificazione che ha amplificato in modo strumentale messaggi di odio sistematico nei confronti degli immigrati dando l’idea che tutti siano pericolosi per la convivenza sociale, che non rispetterebbero le nostre leggi, che non rappresenterebbero una risorsa economica per il Paese, ma un danno se non il solo esclusivo problema italiano. Follia pura!
Questa disinformazione può far ottenere tanti voti immediati, ma se ci guardiamo indietro la quasi totalità delle dittature e le pulizie etniche hanno avuto inizio con gli stessi attacchi sistematici contro nemici e avversari politici e con l’inneggiamento continuo del razzismo e dell’odio, per poi arrivare sistematicamente a colpire anche coloro che erano inizialmente a favore del regime di turno.
Ebbene si, oggi hanno molto consenso questi partiti specializzati nella distruzione sociale, nella mancanza del rispetto verso il prossimo, utilizzando la disinformazione sui social, che oramai è arrivata a livelli inaccettabili, un attacco violento e vergognoso contro la dignità umana.
Per il progetto di aumentare il gradimento elettorale, diventa così essenziale un decreto sicurezza che non migliora la sicurezza e che non aiuta la protezione e la tutela di tutti i cittadini, che preserva la legalità ma soltanto trasforma la permanenza degli immigrati richiedenti asilo politico, in un lager per 180 giorni – 6 mesi con costi altissimi per i contribuenti italiani e senza che possano avere assistenza, formazione, senza possibilità di integrazione e di sbocchi occupazionali, come afferma la Caritas.
Non viene data alcuna possibilità alle iniziative degli organismi di volontariato adibiti all’integrazione dei migranti, nonostante vi sia una continua richiesta di lavoro in vari settori economici del Paese, per costringere questi malcapitati a girovagare per le strade e senza assistenza, nella disperazione e con il rischio concreto che davvero possano delinquere e diventare una bomba sociale fuori controllo.
E’ evidente che questo è studiato a tavolino: un immigrato che delinque è lo strumento migliore per la propaganda politica di chi non sa dare risposte ad un problema di proporzione planetaria dove la Chiesa da tempo cerca di fornire un contributo concreto.
In questo decreto è un peccato che vi sia il vuoto assoluto per provvedimenti rivolti alla sicurezza dei cittadini come: un piano organico contro la mafia e la corruzione come enunciato dal magistrato Gratteri e il contrasto vero della microcriminalità con il maggior utilizzo di telecamere che proteggano i cittadini e scoraggino i criminali; norme che diano pene certe e severe e risarciscano subito le vittime dei crimini per il danno subìto a livello economico.
In un’ottica meramente propagandistica e opportunistica, questi costruttori del potere fine a se stesso agiscono strategicamente contro le Istituzioni, la pacifica convivenza e il rispetto reciproco, contro la Dottrina sociale della Chiesa, la Costituzione, la crescita armonica e solidale del Paese, e non per il benessere generalizzato degli Italiani e per il bene comune, ma per il proprio interesse. Il tutto con l’aggravante che, in questo clima torpido, i due capipartito hanno pensato che dovessero essere messi in atto attacchi contro la Chiesa Cattolica, nella sua espressione in Italia la Conferenza Episcopale Italiana, confondendo le funzioni degli uni e degli altri, paventando invasioni di campo senza la benchè minima cognizione di causa del mondo Cattolico, delle Istituzioni che lo regolano e di ciò che davvero rappresentano per il Popolo italiano.
Così si attacca sistematicamente Papa Francesco per il suo appoggio incondizionato verso i poveri e gli immigrati, che è la sua mission visto il ruolo che ricopre nel Mondo, con riunioni vergognose e strumentali avvenute a inizio anno tra Salvini e il cardinale Burke, in disprezzo del Pontefice e con l’intento nemmeno velato di richiedere le dimissioni immediate dello stesso.
Attacchi ignominiosi che proseguono quando Salvini e Di Maio demonizzano la Conferenza episcopale Italiana solo per il fatto che il suo Presidente Bassetti si sia permesso, a difesa del terzo settore, di richiedere di non raddoppiare l’imposta Ires delle organizzazioni no profit: aumento inserito nella manovra economica del governo e che sottrae risorse preziose per la tutela di tutte quelle persone assistite ed aiutate da migliaia di istituzioni senza fini di lucro che coprono uno spettro enorme di bisogni ed esigenze, da quelle ambientali a quelle sanitarie, da quelle di supporto alla coesione sociale e di contrasto alla povertà a quelle ricreative, culturali ed educative.
Ora vi è un accanimento brutale contro l’elemosiniere del Papa, cardinale Konrad Krajewski, che per espressione di reale misericordia sabato scorso ha tolto i sigilli al contatore della luce di un palazzo occupato a Roma, composto da 450 persone, alcune in gravi condizioni di salute, e tra queste 98 minorenni, che erano rimaste senza luce né acqua calda in condizioni disagevoli per chiunque: persone che vivono di stenti non in grado di pagare ne affitto ne luce all’azienda Hera.
Il gesto straordinario del cardinale è stato compiuto per semplice umanità agendo secondo i propri principi cattolici con l’intento di attirare l’attenzione sull’emergenza Nazionale della mancanza di case per i più bisognosi.
Da qui la reazione stizzita di Salvini che ha invitato il Vaticano a pagare le bollette degli Italiani in difficoltà. Peccato per Salvini che la Chiesa lo faccia già e che in molti modi dia aiuto alle famiglie in difficoltà, mentre questa è una risposta che la politica, in quanto lautamente pagata dalle alte tasse degli Italiani, dovrebbe dare evitando di creare più conflitti, di quanti già non ve ne siano, e informandosi sulla distinzione di funzioni e competenze che vige fra Città del Vaticano, Chiesa cattolica e articolazioni territoriali.
Alcuni dati per capire e comprendere le opere caritatevoli con cui la Chiesa e le sue realtà territoriali già aprono le proprie porte agli Ultimi e ai bisognosi e già intervengono nei Paesi di origine dei migranti. E ciò sebbene il Comune di Roma, governato dai 5stelle, abbia incassato soltanto nel 2018 5,8 milioni di euro di tasse municipali sugli immobili di proprietà ecclesiastica, mentre il Governo gialloverde nello stesso anno ne ha incamerati 3,3 dall’Ires versata dalle organizzazioni no profit riconducibili al mondo della Chiesa.
Quindi oltre 9 milioni di euro con cui lo Stato e la Città Capitale dovrebbero intervenire in prima persona per alleviare le difficoltà dei bisognosi, pensionati senza indicizzazione, imprenditori vittime della ex Equitalia, famiglie sotto sfratto… Nove milioni a cui si aggiungono le tasse che le singole Diocesi versano ai Comuni rispettivamente competenti per territorio e che già bastano a zittire i “professionisti del fango social”.
Ricordiamo come le 25.000 parrocchie, vere cittadelle di fede e solidarietà, in tutta Italia aiutino giornalmente gli indigenti, mentre la Caritas e le altre organizzazioni caritatevoli e di volontariato sfamano ogni giorno 6 milioni di Cittadini impossibilitati a permettersi un pasto. Senza considerare gli aiuti indiretti e diretti alle famiglie ogni anno per un ammontare di diverse centinaia di migliaia di euro per fare fronte alle bollette insolute, e i quasi 2 miliardi con cui, grazie all’otto per mille, le Istituzioni ecclesiali sono finora intervenute nei Paesi in via di sviluppo dove ogni giorno è a rischio la vita di missionari e volontari.
Informiamo i disinformati Salvini e Di Maio che non basta promettere, in campagna elettorale, che saranno 550.000 i rimpatri da farsi in pochi mesi, inattuabili e a costi stratosferici (da € 4.000 a € 10.000 cadauno), salvo poi giustificarsi che non si può e che non sono stati fatti, dai precedenti governi, gli accordi bilaterali con i paesi di origine. Ma in un anno quanti ne hanno fatti? Poche migliaia.
La Chiesa capisce ed Unione Cattolica fa propria la disperazione di una madre e di un padre che raccomandano al proprio figlio di essere prudente e di stare attento, sia esso proveniente dall’Africa o dal Medio oriente o da altre zone geografiche del mondo, che decidono per lui di programmare con grandi sacrifici un viaggio definito della “speranza” in Europa investendo i risparmi di una vita. Mentre poi quello stesso ragazzo si ritrova in una trappola in Libia sotto tortura o in mezzo al mare in un barcone di fortuna , con imbarcazioni adibite al salvataggio dislocate a pochi chilometri ma per le quali nessuno interviene a salvare vite umane per motivazioni di Stato. Questo non ci ricorda qualcosa? Forse ci dimentichiamo che siamo stati un popolo di migranti? Laddove gli italiani sono migrati hanno creato il benessere del paese ospitante, perché non dobbiamo credere che possa succedere anche in Italia? Il 20% di coloro che partono dalla Libia muoiono in mare con un aumento vertiginoso di questo dato nell’ultimo anno nelle sofferenze più totali nell’agonia più terrificante, con un dolore impossibile da sostenere per genitori e per intere famiglie che vengono annientate. Certamente se quel ragazzo fosse arrivato in Italia, sarebbe stato una risorsa per il Paese.
Nell’ottica del calo demografico nazionale, a causa anche dell’assenza di una seria politica governativa per la famiglia, la continua desertificazione dei Comuni, che è una causa della crisi economica, potrebbe essere contrastata valorizzando e responsabilizzando quei migranti che hanno avuto la possibilità di integrarsi, che fatturano decine di miliardi e contribuiscono al mantenimento del sistema pensionistico Italiano; ma nessuno può dirlo perché sarebbe contrario al pensiero dominante che segue solo il plauso elettorale.
Il nostro partito Unione Cattolica ritiene orgogliosamente che per ridare benessere all’Italia , come dice giustamente la CEI, bisogna ridurre gli strappi e le diseguaglianza sociali, deve essere attuata con una politica nel medio periodo in grado di ricreare le condizioni per la crescita, per il rilancio della piccola e media impresa, con politiche per la famiglia naturale e per la natalità, comprendendo l’inserimento ordinato dei migranti che debbono venire formati dallo Stato per inserirsi dignitosamente e armonicamente nel mercato del lavoro rappresentando una formidabile opportunità per rilanciare il sistema Paese.
Unione Cattolica ricorda a tutti i Candidati e a coloro che si riconoscono nei valori della Dottrina sociale di guardare indietro, ricordarsi delle menzogne di questa classe politica che non mantiene nulla e per cui è sempre colpa dell’altro, che non hanno né principi né fede, che solo nella fede si può trovare il coraggio di cambiare e la fiducia di sognare un futuro migliore.
Nella dottrina sociale della chiesa si trova la strada del nostro futuro, perché la Politica è una dottrina.