SPIAGGIA FASCISTA A CHIOGGIA

SPIAGGIA FASCISTA A CHIOGGIA

Chioggia – la spiaggia fascista ha dovuto smantellare i suoi simboli .

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VIA TUTTO! : cartelli, manifesti, scritte inneggianti a Benito Mussolini e ai saluti romani, ai
“ME NE FREGO” e ai ‘MANGANELLO’
a l’ordine e la disciplina del duce.
Immediato l’intervento della prefettura e della questura sulla vicenda di ‘Playa Punta Canna si è tradotto in un primo provvedimento: un’ordinanza del prefetto di Venezia, Carlo Boffi, obbliga il titolare del lido balneare, Gianni Scarpa, a rimuovere immediatamente ‘OGNI RIFERIMENTO AL FASCISMO’ affisso tra cabine e ombrelloni .

Sempre nell’ordinanza prefettizia, si intima all’imprenditore nostalgico del ‘REGIME’ di “astenersi dall’ulteriore diffusione di messaggi contro la democrazia”. Gli audio pubblicati su una testata giornalistica inchiodano l’imprenditore Scarpa, la cui voce sabato è stata diffusa dagli altoparlanti in spiaggia: un mini comizio per intrattenere i 650 clienti del lido, fra insulti alla democrazia (“mi fa schifo”), inno al regine e minacce di “sterminare tutti i tossici” .
Denunciato dalla Digos per apologia di fascismo, al proprietario di Punta Canna il provvedimento del prefetto è stato notificato in questura a Venezia .
E di fronte ai poliziotti Scarpa ha ammesso di aver pronunciato le frasi riportate (e registrate) dal nostro giornale .
Nell’ordinanza il prefetto motiva le ragioni del suo provvedimento facendo riferimento alla condotta di Scarpa: c’è “il pericolo concreto ed attuale – scrive – che la persistenza di tali comportamenti possa provocare esplicite reazioni di riprovazione e sdegno nell’opinione pubblica, così vivamente turbata, con conseguenti manifestazioni avverse e di riflesso, il rischio di turbative dell’ordine pubblico”.

E dunque per ora, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari, e anche in attesa di capire se il Comune di Chioggia sulla base di quanto stabilito dalla Prefettura revochera’ la concessione demaniale a Punta Canna, Scarpa dovrà tenere a freno il suo protagonismo neofascista. E levare dallo stabilimento tutti quei pezzi di arredo inequivocabili: foto del Duce e immagini di saluti romani, richiami alle ‘CAMERE A GAS’ e alla ‘LEGGE DEL FUCILE’, cartelli discriminatori che indicano i servizi igienici per ‘UOMINI, DONNE, GAY E LESBICHE’ .
A dir poco surreali le dichiarazioni rilasciate dall’imprenditore di Mira in piena bufera: “FASCISTA IO? MA QUANDO MAI”.

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Stupore, visto la gravita della vicenda, hanno destato anche la parole minimizzanti del vicesindaco di Chioggia, Marco Veronese, che ha definito il tutto una “questione di folklore”: ” Perché sprecare le già risibili risorse di uomini della polizia in cose come queste, invece di occuparsi del controllo degli abusivi in spiaggia in cui la polizia locale non riesce a far fronte?” – ha detto il vicesindaco che è anche ASSESDORE AL DEMANIO… .
“Lo stabilimento, per quello che so, non ha mai avuto problemi di ordine pubblico o altro . Si sapeva che il titolare era un ‘personaggio’ con simpatie di destra, stravagante, eccessivamente goliardico .
TUTTO QUI “.

A Veronese replica Giovanni Paglia, della segreteria nazionale di Sinistra Italiana: ” Questo è il vicesindaco M5S di Chioggia, a proposito del fatto che nel suo Comune uno stabilimento balneare è stato trasformato in centro di propaganda neofascista .
Intanto i suoi soci in Parlamento non votano la legge che punisce l’apologia di fascismo, perché “LIBERTICIDA”. Si sono messi a cercare voti nella spazzatura”, scrive su Facebook.
Lo stesso Paglia ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Economia per chiedere ” se non ritenga di dover immediatamente procedere alla revoca ed alla riassegnazione ad altro soggetto della concessione demaniale ” a Scarpa .

I CLIENTI SÌ SCHIERANO CON GIANNI …
《 MACCHE’ FASCISTI, VOGLIAMO ORDINE 》

SOTTOMARINA – Subissato da critiche arrivate da tutto il mondo politico di tutta la Penisola, ma a dir poco osannato dai suoi clienti .
Gianni Scarpa, come sempre, ieri pomeriggio era in spiaggia .
Quella che, esageratamente, definisce casa sua e lui può fare e dire quello che vuole . In realtà la mano pesante della Prefettura probabilmente gli ha fatto capire che forse è il caso di abbassare un po’ i toni .
Quel che è certo che non ha perso il sostegno dei suoi clienti. Pochi i chioggiotti che vengono su questa spiaggia, quasi tutti arrivano da fuori e cercano soprattutto relax e silenzio . 《 Non capisco tutto questo caos che si è creato attorno alla vicenda ci racconta una quarantenne – io non vengo sicuramente qui perché il buon Gianni ha idee fasciste o per fare politica . Io vengo qui perché la spiaggia è una delle più pulite e tranquille del territorio .
È ben controllata ben gestita e sicuramente un esempio adattabile per l’Italia tutta .
Sinceramente non riesco a capire perché si è voluto a tutti i costi creare un caso 》.
Molti al suo fianco per dirci che Punta Canna non è una spiaggia fascista .
《 Sono dispiaciuta ci racconta ancora una donna dai molti tatuaggi per quello che ho letto e sentito . Io non sono fascista e questa non è una spiaggia fascista, ci sono gay e se sono qui è perché trovano tranquillità e sicurezza .
SEMPLICEMENTE QUI CI SONO DELLE REGOLE CHE VANNO RISPETTATE !
Gianni Scarpa non obbliga di certo a venire nella sua spiaggia .
Chi non approva può scegliere di andare altrove .
Ad esempio io trovo giusto che, fumando, mi venga dato un posacenere dove gettare le sigarette evitando così di doverle buttare a terra .
DOVE C’È ORDINE, DISCIPLINA E PULIZIA SI STA BENE ED IN QUESTA SPIAGGIA SÌ STA BENISSIMO !!!

QUESTO NON È FASCISMO….. È DEMOCRAZIA PERFETTA!.


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