Sempre più spesso, nei nostri porti, vediamo imbarcazioni dotate di pannelli solari. Ma come funzionano? Perché si installano?. Solbian, azienda italiana leader nel mondo nella produzione di pannelli solari per imbarcazioni ci ha “aperto le porte” per conoscere questo affascinante mondo dell’ “energia pulita” Nel settore fotovoltaico dal 2007, l’azienda Solbian è nata dall’incontro tra il più importante navigatore italiano, Giovanni Soldini e un affermato fisico, Marco Bianucci. L’azienda torinese rappresenta la loro scommessa di portare il solare sulle barche a vela da competizione. Nel 2006 il fotovoltaico iniziava a diffondersi su larga scala, ma le applicazioni sui mezzi in movimento erano ancora in fase embrionale e poco soddisfacenti se si escludono gli impianti, dai costi proibitivi, che davano energia ai satelliti. I moduli utilizzati in edilizia erano pesanti, di difficile applicazione col loro rigido schermo in vetro e poco adatti all’ambiente marino a causa delle forti condizioni di ombreggiamento sempre presenti sulle barche a vela. Accomunando competenze e passione per vela e energie rinnovabili, Marco e Giovanni idearono dei moduli fotovoltaici flessibili, sempre composti da celle di silicio monocristallino, ma caratterizzati da una minor sensibilità all’ombreggiamento.
La prima barca equipaggiata dalla nascitura Solbian fu proprio il Class 40 di Giovanni Soldini, ricoperto con 15 piccoli moduli, ognuno pilotato dalla propria elettronica, sviluppata appositamente dall’Università di Salerno visto che regolatori di carica simili non si trovavano in commercio. Un concetto che poi si sarebbe chiamato MPPT distribuito, il metodo più efficiente per ottenere tutta l’energia possibile su mezzi in movimento, con orientamento variabile e ombre sempre incombenti. Era il 2007, Giovanni vinse la “Transat Jaques Vabre” in estate e la “Ostar” in inverno, anche grazie al minor peso per il carico di carburante risparmiato.
Solbian è poi cresciuta, coagulando intorno all’idea iniziale risorse industriali e competenze individuali e portando avanti lo sviluppo tecnologico sia del nuovo tipo di modulo fotovoltaico, sia dell’elettronica di controllo, offrendo i suoi prodotti non solo alla nautica, ma trovando centinaia di applicazioni nei campi più disparati. Altamente personalizzabili in termini di colore, forma e numero di celle, i pannelli Solbianflex sono impiegati nella mobilità elettrica, roulotte e camper, trekking, tende e rifugi, edifici di emergenza e nell’integrazione architettonica. Ad oggi l’azienda di Avigliana conta più di 60 mila pannelli venduti, oltre 1000 progetti realizzati e una rete di distribuzione che ha raggiunto 72 paesi del mondo.
Oggi Solbian, anche nel settore nautico, offre innovazione alla portata di tutti.
“Tentiamo di dare risposte ai problemi energetici adattando i nostri pannelli alle diverse esigenze dei clienti, siano esse funzionali, tecniche o anche estetiche. La nostra offerta, afferma l’Amministratore delegato di Solbian Luca Bonci, è ampiamente personalizzabile, ci possiamo definire una sartoria più che una industria manifatturiera. Tutto in linea con la tradizione italica che riesce a competere sul mercato grazie a qualità e inventiva.” L’elevata personalizzazione dei nostri prodotti li rende particolarmente indicati per la nautica, siamo infatti abituati a dover sfruttare tutti gli spazi possibili, che spesso su un’imbarcazione – e ancor più su una da competizione – sono estremamente ridotti. Questo ci porta spesso a produrre pannelli dalle forme non standard. Abbiamo realizzato progetti su canoe che hanno affrontato traversate oceaniche e grazie alla nostra opzione ISP (invisible Solar Power), siamo riusciti a coprire quanta più superficie possibile con il fotovoltaico, riproducendo i loghi direttamente sui pannelli ed evitando così l’uso di adesivi che avrebbero tolto spazio utile.
Ma utilizzare oggi un pannello solare su una imbarcazione, anche piccola, quali benefici può portare all’armatore?
La barca, ricordano in Solbian, è un sistema isolato e quindi deve essere autosufficiente per la produzione di energia. Anche una piccola imbarcazione da diporto ha bisogno di energia per gli strumenti di bordo, il frigorifero, l’illuminazione e può essere prodotta con un generatore a combustibile o con fonti rinnovabili. Le emissioni di gas e la rumorosità generate da un generatore sono però rilevanti, l’utilizzo di energie rinnovabili è certamente più rispettoso dell’ambiente ma anche del confort di bordo. Il fotovoltaico consente di ridurre il peso trasportato e di non pensare alla benzina che può rappresentare un pericolo in più a bordo e non ha certo un odore gradevole. Tra le fonti rinnovabili il solare è la più comoda e semplice da utilizzare e anche la più disponibile. Provate ad immaginare un armatore all’ancora in una splendida baia, che voglia godersi il paesaggio sorseggiando una bevanda fresca. Il fotovoltaico potrà permettergli di mantenere le batterie cariche in perfetto silenzio.
Energia pulita, ma per quanto. Quale è la durata media di un pannello solare Solbian?
“La garanzia è di cinque anni, affermano con orgoglio in Azienda, ma ormai abbiamo esperienza di pannelli che hanno compiuto il decennio e ancora forniscono il loro contributo”.
Abbiamo capito che i vantaggi che porta la presenza di un pannello solare nella nostra imbarcazione sono molteplici, ma il pannello solare è ancora un prodotto di nicchia o è alla portata di tutti?
Per l’istallazione c’è bisogno di un professionista?
“Il pannello solare è ormai alla portata di tutti, anche in termini di installazione, ricorda l’A.D Luca Bonci. Ci sono senz’altro impianti più complessi per i quali è necessario l’intervento di un professionista, ma si è giunti a soluzioni estremamente funzionali che possono essere installate dal cliente stesso. Un esempio lampante è il plug&play permesso dalla nostra soluzione ALLinONE dove pannello solare e regolatore di carica sono forniti in un unico pacchetto.”
Nei moduli ALLinONE il regolatore, con algoritmo MPPT in grado di innalzare il valore della tensione al livello richiesto dalla batteria, è contenuto in un guscio sigillato, robusto e impermeabile che sul pannello occupa lo spazio di una cella. Basta collegare il cavo alla batteria e il gioco è fatto, i modelli di questo tipo possono essere combinati tra loro semplicemente collegandoli in parallelo alla batteria, grazie all’elettronica integrata che gestisce indipendentemente il loro funzionamento.
E allora, perché non istallare un pannello solare Solbian sulla nostra imbarcazione?