ELIMA Fishing Boat”: la scommessa di Ivan firmata Alessandro Chessa

Ivan Benedettini, nel cuore della Romagna lancia la sfida alla cantieristica americana. Presunzione? No, tenacia ingegno e desiderio di affermare il Made in Italy nel mondo.  Ivan crede in questo nuovo progetto tanto che decide di farlo firmare ad uno dei “progettisti” più quotati in Italia, l’Ing. Alessandro Chessa. Sintesi: a breve nascerà ELIMA Fishing Boat. La barca è già nata e nata bene. Conosciamo più da vicino Ivan, imprenditore e titolare di un rinomato centro italiano che si occupa di coperte in legno per imbarcazioni: Il Cantiere del Legno.

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“L’azienda – ci confida Ivan- “Il cantiere del legno” nasce circa 15 anni fa quando ho deciso di aprire questa piccola attività artigianale improntata sulla lavorazione  del legno per uso nautico, quindi prevalentemente Teak, Iroko, Mogano e pochi altri. Diciamo che il periodo ancora era roseo ed il legno era molto richiesto, soprattutto per uso pavimentazione, quindi coperte in Teak. L’idea vincente è stata sicuramente propormi sul WEB, cosa che in pochi facevano, ma che sarebbe stato il futuro, sia a breve che a lungo termine. Purtroppo però nel 2011 la situazione è cambiata; è arrivata una crisi gigantesca che ha quasi fermato la piccola nautica, così una parte  della mia clientela, “quella meno abbiente” ci ha lasciato. Questo ovviamente ha determinato una riduzione di richieste e quindi di lavoro alla quale abbiamo dovuto fare fronte, nel bene e nel  male!! Così tra le tante idee che mi sono venute in mente per poter creare qualcosa ed andare avanti, c’è stata quella di imparare bene la lavorazione della vetroresina con la tecnica dell’infusione. Diciamo quindi che legno e tecnologia sono sempre state le mie due passioni…oltre alla pesca.

E allora Ivan nasce l’idea di costruire una barca?

L’idea di costruire una barca, ma da pesca – quindi un fisherman – fa parte di una delle idee che ho avuto. Volevo e voglio costruire una serie di 4/5 di barche “di nicchia” che vadano ad aggiungersi ad un mercato, quello Italiano, da sempre leader nel mondo della nautica.

Ivan, la scelta è caduta su un fischerman di 5,30. Perché una barca da pesca e di quella metratura

L’idea della barca da pesca proviene, oltre che dalla passione, anche da una ricerca di mercato che ho volutamente svolto. Ho pensato comunque che essendo l’Italia quasi un’ isola, il mercato per la pesca sportiva ci potesse essere, quindi mi sono messo a chiedere, osservare, studiare, informarmi. Vedendo poi che effettivamente, nel nostro mercato non ci sono dei grandi cantieri che costruiscono fisherman stile USA e di quei pochi cantieri presenti nessuno o quasi costruisce con tecnologia e qualità, ho pensato: è un buco nell’acqua oppure è una valida soluzione!!! Del resto costruire l’ennesima barchetta open per la famiglia, non avrebbe portato a nulla perché lo sappiamo, chi ha famiglia cerca sempre qualcosa di economico, magari per la gita sotto costa  con moglie bambini, non ha  interesse  un prodotto performante e tecnologico, quindi non lo comprerebbe mai.

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Ivan, perchè la scelta di affidare il progetto all’Ing. Alessandro Chessa?

 

Ho conosciuto Alessandro più o meno nel 2011/12  e l’idea era quella di costruire un Lobster di 27 piedi. Così ho deciso di affidarmi a lui perché era ed è un leader nella progettazione. Il progetto si fece, ma la barca no, io avevo 27/28 anni e non avevo esperienza alcuna, tanto meno soldi per costruire una barca così importante. Peccato sarebbe stata una bella barca, e la richiesta c’era… a tutt’oggi ci chiedono informazioni. Mi sono così orientato su un fisherman 5.30, prodotto più semplice e probabilmente più vendibile al pubblico. Alessandro si mise così all’opera.  La metratura mi piaceva perché, per quanto piccola, permetteva alla barca di andare benissimo ed avere ottime prestazioni anche con un 40 HP, motorizzazione massima per chi non ha patente.
Così ho utilizzato il progetto dello scafo anche se, lo confesso, ci ho messo molto del mio nella coperta. Questa barca doveva essere un punto di partenza, una barca facilmente carrellabile con la quale un appassionato si avvicina al mondo della nautica e della pesca in mare senza troppe spese di acquisto e di gestione. Ma ce ne saranno altre più grandi…

 

Ivan, perché costruire con il sistema di infusione?

Sicuramente in termini economici l’infusione non paga subito in quanto è una tecnica che effettivamente porta via più tempo rispetto ad una classica laminazione manuale, tuttavia alla lunga credo che il cliente capisca la differenza. Nel prossimo futuro, chi vorrà costruire dovrà farlo per lo meno con l’infusione e con materiali/prodotti moderni e tecnologici, soprattutto per ridurre in maniera importante le emissioni di stirene e di altri gas in generale che nella cantieristica sono ancora estremamente presenti e dannosi.E’ pur vero che le resine da infusione contengono stirene,  ma il processo si svolge tutto all’interno di un sacco che ne limita in maniera notevole tutte le emissioni, garantendo quindi un ambiente di lavoro più pulito e quindi sicuro.

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 I dati della barca, prestazioni.

·        Lunghezza:                                                   5.30 m

·        Larghezza:                                                   2.00 m

·        Pescaggio:                                                   0,28 m

·        Peso a vuoto scafo:                                   500 Kg circa

·        Peso in ordine di marcia:                        850 Kg circa

          con 2 persone a bordo

·        Serbatoio benzina:                                   80 L

·        Motorizzazione:                                        fuoribordo da 25 a 90 cv

·        Prestazioni/Performance:                      21 kn (25 hp) – 28 kn (40 cv)

·        Garanzia:                                                   3 anni

·        Omologazione:                                         CE in cat. C

Ivan, per concludere, progetti futuri?

Sicuramente ho intenzione di realizzare almeno altri 3 modelli di barche, un 6.5 m, un 7.5 e poi un 8.5 credo… La 530 l’ho costruita col marchio “il cantiere del legno” ma  la cosa stona, legno e vetroresina non si combinano!! Quindi ho già pensato ad un nome, un nuovo brand che sarà “ELIMA Fishing Boat” che andrò ad agganciare al mio attuale, “il Cantiere del Legno”. Vedremo comunque strada facendo come sarà meglio procedere. Elima è dedicato alle mie due donne, Marta mia moglie, donna straordinaria che mi supporta ed Elisa, la mia figlia più grande, amore di Papà. Attualmente sto lavorando al 6.6 m, 22 piedi,

Aspettiamo allora Elima 22, 25, 28, orgoglio della Romagna!


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