Da X-FACTOR il GHOTIC ROCK dei SOULSPIRYA

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Eccoli, i Soulspirya, una delle principali realtà Gothic Rock con cadenze New-Wave di questa nuova scena italiana. Li abbiamo scoperti dalle eterne sfide di X-Factor e poi li abbiamo seguiti. In uscita il nuovo disco dal titolo “Mankind”. In rete il video di lancio del primo estratto dal titolo “Hypnotic”. Una nuova stagione di grande musica che riprendiamo con un filo diretto per il rock nostrano che non deve passare inosservato. Spazio alle nuove energie…

Ciao ragazzi, è uscito Mankind il vostro nuovo album… volete parlarcene?
Mankind è il nostro secondo lavoro in studio…è un album, che ancora più del primo sentiamo nostro…abbiamo voluto, fin dalla prima canzone, far sì che i brani esprimessero ciò che sentiamo nell’animo, dando, come sempre, la massima libertà alla nostra creatività. Abbiamo cercato di esprimere particolarità nell’intero progetto, dalle canzoni stesse fino all’artwork dell’album.

Bene, tanta sostanza e combinazione di generi… tanti elementi che si fondono. Gothic Rock, tocchi di Elettronica, e una dose di new wave… Come nasce questo mix? Da quale esperienza?
Questo mix nasce da due cose sostanzialmente….il fatto di arrivare da generi diversi e non avere barriere mentali…
Troppo spesso le band non vanno oltre perché si deve “rispettare” il genere…per noi non è cosi…va in musica quello che al momento ci prende….che sia metal, rock oppure pop.

Ascoltandovi viene da ripensare agli anni ’80-’90… a quelle sonorità, voi cosa ne pensate? E se qualcosa di quegli anni vi ha ispirato, cosa è stato? Cosa ne pensate del sound pop-elettronico di quegli anni?
Sappiamo che puo’ “suonare” un po’ arrogante ma non ci ispiriamo a nessuno, o almeno, cerchiamo di non farlo. Diamo solo sfogo alla sonorità che in quel particolare momento ci attanaglia… poi può essere metal, pop, rock o dark… non ha importanza… ci basta che il risultato finale ci piaccia, che la canzone sia, per noi, semplicemente bella.

Passiamo ad altro. C’è un elemento politico nella vostra musica? Considerate la musica fine a se stessa, come intrattenimento oppure si può andare oltre…si può farne uno strumento di contestazione e denuncia… Questo anche in relazione alla scelta della cover del disco: il ponte Stari Most, simbolo della guerra nei Balcani…
Non, si può… ma, si deve! Non stai facendo semplicemente musica, stai esprimendo concetti, idee, punti di vista, altrimenti il tutto diventa sterile.
Ci sono band a livello mondiale che pensano solo ad “arrafare”. Potrebbero sollevare, portare all’attenzione problemi di cui la gente non conosce l’esistenza, ed invece pensano solo a raccimolare views, likes… La musica ormai, è solo questo… un click. Non c’è un elemento propriamente politico nella nostra musica, certo che, preferiamo parlare di quel problema, di quella situazione piuttosto che della bevuta fatta la sera prima.

Progetti prossimi?… Cosa dobbiamo aspettarci dai Soulspirya e come ci sorprenderete in futuro…
Quello che ci preme di più al momento sono le esibizioni dal vivo… per noi è una parte fondamentale del nostro percorso come musicisti, il contatto diretto con la gente è qualcosa di unico… e sempre di più si vede la musica solo attraverso uno schermo.


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