Colle Val d’Elsa (Si), meraviglioso entroterra toscano…accoglie i suoi visitatori, offrendo bellezza paesaggistica arte e…buona cucina.. Sorriso contagioso, forte personalità, amore per il proprio lavoro. Questo è Stefano Canosci.
Stefano, come nasce il tuo amore per la cucina?
Credo che l’amore per la cucina, nel mio caso, sia un sentimento innato. L’ho ereditato dal mio patrimonio genetico, un patrimonio fatto di eccellenze nel diritto, nell’arte e ai fornelli. Mio nonno materno, “l’avvocato” era da tutti considerato un virtuoso della cucina tradizionale. Mio zio, ancor’ oggi, è definito “il sindaco in cucina”. Insomma, nella mia famiglia, la fusione tra genio creativo e amore per la cucina è quasi inevitabile. Io ho solo coltivato una dote e facendone un lavoro che mi appassiona.
Al “Chicco” arrivano da tutto il “centro Italia” per gustare la “pizza di Stefano”. Come interpreti, nella tua cucina, questa icona del Made in Italy?
La pizza per me è un’arte. Ho iniziato questo lavoro quasi per scommessa e in breve tempo sono riuscito ad apprenderne i “segreti”: lunghe lievitazioni, utilizzo di lievito madre, scelta di farine macinate a pietra, gestione del forno a legna. Tutto ciò per rendere il prodotto fragrante e digeribile. I clienti, anche stranieri, sono stati da subito entusiasti e il successo non è tardato ad arrivare.
Stefano, toscano DOC, da sempre la tua terra viene riconosciuta come una delle “regine” nella cucina. quali sono i piatti che senti di valorizzare?
Anche se oggi la mia specialità è la pizza, la filosofia di utilizzare prodotti locali stagionali, freschi e di filiera corta, è seguita anche dalla mia cucina. Io stesso mi occupo della spesa e ogni mattina e mi affido a fornitori selezionati del territorio. Così nascono i miei antipasti di terra e di mare le famose “CHICCHE”, i primi ed i secondi piatti, tipici della tradizione toscana.
Buona cucina significa emozioni… quali sono quelle che provano i tuoi clienti?
Emozioni? Bisognerebbe chiederlo ai clienti. Dico solo che li vedo tornare spesso e questo mi dice che sono sulla strada giusta.
Stefano, sei giovane, avrai progetti futuri… quali sono?
Di progetti ne avrei molti. Ho appena trenta anni e, in un momento di piena crisi, sono riuscito a portare il mio locale a essere riconosciuto, oltre che dai clienti, dalle più prestigiose guide d’Italia, come uno delle migliori pizzerie della zona. Il mio sogno nel cassetto? Poter insegnare ai giovani questa meravigliosa arte partecipando magari a trasmissioni televisive e forse, più in là, scrivendo un libro.
Auguri Stefano, ma una curiosità? Chi è il “sindaco in cucina”?
Top secret. Abbiamo però capito che la famiglia, in passato, ha dato all’Italia un grande statista, Presidente del Consiglio… Toscano.. Aretino… di Borgo Sansepolcro…