CONCLUSA L’EDIZIONE 2014 DEL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA

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Anche l’edizione 2014 del Festival del Cinema di Venezia si è chiusa con l’attesa delusione per i film italiani in concorso, che si sono consolati con la prestigiosa Coppa Volpi per gli attori del film di Saverio Costanzo.Occorre fare una serie analisi e dare una scossa alla Renzi al nostro sistema cinematografico e soprattutto agli addetti al lavoro incardinati ormai da troppo tempo nei ruoli e che perpetuano litanie ormai obsolete.
Leggendo le cronache sia della carta stampata che delle varie rubriche televisive e radiofoniche i film italiani erano bellissimi e sicuramente avrebbero vinto i premi più prestigiosi, indicazioni che da anni sia per il Festival di Venezia che di Cannes risultano al 90% fallaci. Spesso i film italiani sono mediocri, ma nessuno vuole inimicarsi i produttori sia privati che pubblici ed il mancato successo al botteghino viene sempre attribuito alla cattiva distribuzione.
Al contrario molti di questi film dovrebbero essere distribuiti in un circuito specializzato culturale o sono prodotti la cui destinazione finale è solo la televisione ( spesso alcuni film sono degli ottimi documentari-inchiesta): questi sbocchi sono sempre minimizzati e rimossi come una fruizione minoritaria, ma bisogna avere il coraggio, per rilanciare il nostro cinema asfittico anche nella commedia. di essere più provocatori e imparziali.
E’ finito da molto il tempo in cui gli attori e le attrici italiane erano star internazionali presenti nel più importante star system del mondo, quello statunitense: oggi l’unico attore italiano presente nei cast internazionali è Favino, mentre alcuni attori italiani sono
presenti nel cinema francese.
Un problema ulteriore sono i budget investiti dai produttori nei film e le scarse coproduzioni internazionali: senza il sostegno del Ministero dello Spettacolo, di Rai Cinema e di Mediaset il cinema italiano sarebbe allo sbando: questi interventi sono salutari, ma spesso soggetti a logiche superate.
Il Governo Renzi ha indicato in 1000 giorni il tempo per rilanciare l’Italia: speriamo che il cinema italiano in 300 giorni possa cambiare rotta in vista del prossimo Festival di Venezia e delle altre Mostre cinematografiche.
di Carlo Orichuia


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