CHANTY, UNA VOCE SOUL PER SANREMO

Profondi occhi neri, un’energia coinvolgente e una voce che lascia i brividi. Chantal Salordi, in arte Chanty, ha 21 anni ed è una delle otto Nuove Proposte scelte da Carlo Conti per il prossimo Festival di Sanremo. Voce calda da jazzista doc, Chanty – nata in Tanzania, cresciuta tra Africa, Taiwan e Savona, dove è arrivata nel 2002 – è simbolo della contaminazione tra culture, delle influenze che arrivano dal mondo e che lei ha fatto sue.

Chanty_cover-RitorneraiIl tuo stile è ricercato e raffinato, quale canzone hai scelto per raccontarti al pubblico di Sanremo?
Una ballata intensa che parla di una donna da un punto di vista diverso, quello di un’amante. “Ritornerai”, che incarna la forza femminile, trae ispirazione da una sonorità moderna che sposa la mia anima vintage.

Per Sanremo è un brano insolito…
Sì, ma è un brano che mi rappresenta totalmente. Insomma, ho voluto giocarmi tutte le mie carte, e ho cercato sonorità diverse rispetto a quelle che solitamente vengono proposte al Festival della canzone italiana.

Hai di fronte una grossa opportunità, cosa ti aspetti da Sanremo?
Voglio vivere a pieno questa esperienza. Voglio sorprendermi. E poi sono incuriosita dalla reazione del pubblico…

Perché, che reazione ti aspetti?
All’inizio penso ci sarà stupore per una scelta poco convenzionale, ma una cosa vorrei che alla gente arrivasse: al di là della forma, una canzone deve avere l’anima. E io l’anima ce l’ho messa.

Italiana di seconda generazione, quanto è stato difficile integrarsi in Italia?
È un Paese ancora poco abituato alle ondate migratorie, e allora è chiaro che un minimo di diffidenza l’ho percepita. Soprattutto perché ero una ragazza di colore in una classe di soli italiani. Al di là del fattore razziale, ero oggettivamente diversa. Ma poi, tramite la musica, sono riuscita a sentirmi parte della mia città, della mia regione. Ho dovuto dimostrare di più rispetto agli altri, ma mi sono conquistata una posizione: oggi sono la cantane di Savona.

Cosa manca alla musica italiana?
Manca solo il coraggio di esporsi, in Italia ci sono già realtà avanti col pensiero musicale. Jovanotti e Cremonini ne sono la dimostrazione. L’Italia ha molto talento, ma forse il pubblico è ancora un po’ di diffidente.

La tua canzone a Sanremo è un segnale di apertura verso una nuova cultura musicale?        
Guarda, già da tempo gli addetti ai lavori sono attenti alle nuove influenze e guardano alla musica che si fa all’estero.

E tu che musica ascolti?
Non ascolto un genere di musica, io mi innamoro delle canzoni.

Tra i big in gara a Sanremo per chi farai il tifo?
Due nomi su tutti: Annalisa, che oltretutto è ligure come me, e Malika che porta in gara quel mondo musicale che adoro. Non ho ancora ascoltato le canzoni, ma tifo per loro due.

Al di là di Sanremo, ci sono artisti italiani ai quali ti ispiri?
Ero appena arrivata in Italia e mio padre ascoltava Shake di Zucchero. Me ne sono innamorata. Ecco, Zucchero riesce ad unire sonorità souleggianti ad una profondità testuale. Un giorno spero di arrivare a fare quello, conciliare il mio mondo sonoro con dei testi che toccano l’anima.

In bocca al lupo, Chanty.     
Viva il lupo…

Clicca qui per vedere la video intervista a Chanty

di Maria Antonietta Izzinosa


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