Borsa di Studio FRANCO MAMONE 2013 a Debora Fugazzi

 Roma, 27.02.2014 – Debora Fugazzi è la vincitrice della “Borsa di Studio Franco Mamone 2013”, con la tesi in Teorie e Tecniche del Linguaggio Giornalistico dal titolo “La controcultura editoriale in Italia tra anni ’60 e anni ‘70“, relativa  al corso di laurea in Informazione ed Editoria.

Assomusica (Associazione Italiana degli Organizzatori e Produttori di Spettacoli Musicali dal Vivo) è promotore del concorso per ricordare e onorare il pensiero e l’opera di Franco Mamone, storico manager e promoter musicale, scomparso prematuramente a Milano il 4 luglio 1998. Autentico pioniere della produzione di grandi eventi e amico personale di artisti come Sting e Bruce Springsteen, Franco Mamone è stato un innovatore dello scenario culturale e musicale degli anni Settanta, nonché il più importante organizzatore di concerti in Italia e tra i più noti ed apprezzati a livello internazionale.

La premiazione avvenuta per mano di sua figlia, Gaia Mamone, il giorno 28 febbraio 2014, alle ore 10.30, presso l’Aula Magna della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Genova (via Balbi, 2), alla presenza del Presidente di Assomusica Vincenzo Spera e del Relatore accademico, il Professore Mario  Bottaro, docente di Teorie e Tecniche del Linguaggio Giornalistico. Saranno presenti per l’Università, Mirella Pasini, coordinatrice del Corso di Laurea in Informazione ed Editoria; Lorenzo Coveri, docente di Linguistica Italiana. Per Assomusica, oltre al Presidente Vincenzo Spera, saranno presenti i componenti del Comitato Scientifico, membri della Giuria.

Gaia Mamone, figlia di Franco, ha commentato la tesi: “Nel lavoro, che ho letto con il desiderio di chi vuole avere il frammento di quei tempi, ho dato significato a parole come “controcultura”e “progressive”;  per me, piccola e teorica consegna di un tassello mancante della mia storia;  per mio padre, vita vera vissuta con slancio vivace, curioso e carico di aspettative: le fondamenta e i fondamentali della sua opera. Un lavoro che ha toccato anche una dimensione più intima e personale, accompagnando il mio pensiero all’ambiente e al clima in cui mio padre “inventò” il suo mestiere, alle difficoltà e alle contraddizioni di quegli anni così particolari ma così pieni di passione e intensità. L’ho rivisto, un po’ in ogni pagina, giovane promoter pieno di entusiasmo”.

Il Concorso annuale ogni anno assegna una targa e una borsa di studio, del valore di duemilacinquecento euroconcessa, quest’anno, grazie al contributo del gruppo di Assicurazioni Zurich), per premiare le ricerche di studenti particolarmente meritevoli nel promuovere nuove e approfondite analisi relative allo spettacolo dal vivo.

di Silvia Pozzi


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