E’ messicano l’ideatore del film che ha conquistato ben quattro statuette d’oro, ed il suo nome è Alejandro Gonzàlez Inarrìtu, che con il suo “Birdman” ha portato a casa il premio come miglior film, migliore regia, migliore sceneggiatura originale e migliore fotografia.
Il regista messicano ha, quindi, lasciato poco spazio agli altri film in gara; tuttavia, vince il premio come migliore attrice protagonista Julianne Moore nel ruolo della professoressa di linguistica vittima di un Alzheimer precoce in “Still Alice” , mentre il premio come migliore attore protagonista è andato di diritto ad Eddie Redmayne per la sua brillante interpretazione dello scienziato Stephen Hawking in “The theory of everything”. I due attori, accolti da una standing ovation, hanno ovviamente dedicato i loro premi ai “malati” e famiglie.
Vince, meritatamente, il premio come migliore sceneggiatura non originale Graham Moore per “The Imitation Game”.
Clint Eastwood sarà, invece, rimasto deluso dal suo film patriottico “American Sniper” che ha portato a casa solamente il premio come miglior sonoro.
Statuetta anche per l’italiana Milena Canonero per i costumi del film “Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson.
Il premio che nel 2014 ci aveva toccato da vicino, quest’anno è andato in Polonia e, più precisamente, nelle mani di Pawel Pawlikowsky , regista di “Ida”; sebbene , probabilmente, avrebbe trovato più giusta collocazione nelle mani del mauritano Sissako per il suo attualissimo “Timbuktu”.
La cerimonia della premiazione dell’87° edizione degli Academy Awards è stata brillantemente condotta dal simpaticissimo attore Neil Patrick Harris, (apparso in mutande sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles)
ma, durante la serata, Milena Canonero non è stata l’unica italiana ad ottenere un riconoscimento. Nella tradizionale rubrica “In memoriam”, che ogni anno ricorda agli Oscar gli scomparsi dell’anno, si è voluto porgere omaggio a Virna Lisi. Insieme a lei Anita Ekberg, Robin Williams, Michey Rooney, Rod Taylor e molti altri. Sembrerebbero essersi dimenticati di onorare il regista Francesco Rosi, scomparso il 10 gennaio scorso, il quale nel 1981 era in corsa proprio per l’Oscar come migliore film straniero con il suo “Tre Fratelli”. Che imperdonabile dimenticanza, che pessima figura..ma, d’altronde, anche questa è Hollywood !
di Maria Beatrice Gallo