“L’Angolo di Ele” by Eleonora Rizzo – “Il nuovo crepuscolo degli idoli”

Dopo una breve e rigenerativa pausa di riflessione, torna più dirompente che mai, l’ angolo di Kim, spazio controverso di espressioni e azioni, il fiore rosso di un vivaio più unico che raro.

” Il nuovo crepuscolo degli idoli “.

Che il titolo sia un forte richiamo a Nietzsche, non vi è alcun dubbio. Che sia una sintesi, un tracciato, una panoramica dell’ attuale situazione socio-politica in Italia, non so affermarlo con esattezza. Probabilmente, solo o molto più che semplici riflessioni di due compagni, entrambi trentenni, dal differente vissuto.

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In una notte insonne, tipica all’ insonne più celebre che il mondo  dell’ editoria abbia conosciuto e che non svelero’. Una notte di inizio estate in cui tutto gravita nella penombra. Dove tutto ancora una volta, pare saturare in categorie, abbellimenti, definizioni, declassazioni. Una notte per tentare di fornire nuove, esaustive chiavi  di lettura. Una notte per impersonare Mariantonietta Maciocchi, nella sua fitta corrispondenza con il filosofo Louis Althusser, in ” Lettere dall’ interno del P.C.I. “.

Do quindi il benvenuto a Francesco Caiello,ex militante, membro del Comitato Centrale, segretario in carica della F.G.C.I (Federazione Giovani Comunisti Italiani), della sezione di Orvieto.

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Kim: Prof. Francesco Caiello, cos’ è per lei essere comunista?

Francesco Caiello: Essere comunista è esattamente l’attuazione pratica del termine stesso.

Kim: Facciamo capire ai nostri lettori cosa sia il comunismo.

Francesco Caiello:Il Comunismo non è il futuro del Paese, ma dell’ intera specie umana. Una scienza infatti, che permette la condivisione di spazi e risorse, abolendo lo sfruttamento dell’ uomo sull’ uomo.

Kim: In che occasione si  scoprì comunista?

Francesco Caiello: Sono nato in una famiglia di comunisti e lo sono diventato per SCELTA, seguendo quell’ innato sentimento rivoluzionario che ci contraddistingue e che molti tendono a rinnegare per convenienza,timore o strategia.

Kim: Come la sottoscritta, in buona sostanza. I suoi primi incarichi a quando risalgono?

Francesco Caiello: Ho iniziato a militare alla tenera età di dodici anni. Ero molto diverso dai miei coetanei. Molto distante dalle mode del momento, come lo sono tuttora. Perché credo fermamente, siano ancora l’ anticamera della corsa all’ oro. Riserbo, rigore, fermezza, pudore, vanno rispolverati e messi di nuovo come punto di rilievo. Quanto ai miei primi incarichi, risalgono a circa quattro anni fa( nello specificare e ringraziare coloro i quali hanno puntato su di me, offendo ruoli in diversi partiti. Proposte che non ho mai considerato perché credo fermamente che l’ individualismo esasperato, sia uno dei limiti all’ attuazione del Comunismo stesso).

Kim: Secondo lei, perché esiste questo bisogno, questa necessità quasi spasmodica, di Comunismo?E cos’ è, secondo il suo punto di vista, questo ” Nuovo crepuscolo degli dei ” ?

Francesco Caiello: Esiste un forte bisogno di Comunismo, in quanto è e sarà, la sola risorsa capace di arginare senza indugio alcuno, gli errori commessi dai precedenti governi. Errori che si ripercuotono nel quotidiano sulle fasce più deboli, usurate e spesso strumentalizzate. Questo ” Nuovo Crepuscolo degli Dei “, è da ricondurre ad un periodo assai funesto, una riproposizione di un passato, mai del tutto volto al termine, mai del tutto estirpato.

Kim: Quali sono le cause che hanno portato a questo ennesimo tracollo sociale?

Francesco Caiello: Viviamo in Occidente e già questa potrebbe essere la prima risposta. La cause, tutte le cause che investono il quotidiano di ogni libero cittadino( da non confondere all’ anarchia,al libertinaggio, alle condotte senza freni), vanno attribuite al capitale e ai suoi figli legittimi, quali: imperialismo, sfrenato liberismo, neo colonialismo economico e finanziario, sfruttamento della classe operaia e deportazione di nuovi schiavi. Ed è evidente come anche la giustizia, intesa nel più ampio senso del termine, ne risenta.

Kim: Cosa ne pensa di una tematica che tocca e spaventa un po’ tutti, ossia l’ immigrazione?

Francesco Caiello: Lo spostamento di masse è da sempre un fenomeno naturale, gli spostamenti infatti, erano legati alla ricerca di migliori condizioni di vita. Ad oggi, assistiamo al movimento forzoso e determinato dal braccio armato dell’ Occidente per meri fini economici. Quasi una costrizione all’ embargo e come conseguenza al rafforzamento di sinistre cosiddette radical-chic.

Kim: A tal proposito,  cos’ è una sinistra radical-chic e cosa ne pensa della flash mob attuata in merito alla vicenda delle magliette rosse?

Francesco Caiello: La sinistra radical-chic è certamente di radice non comunista. Che predilige tra i suoi fautori volti noti, personalità affermate e riconosciute in più ambiti e che abbraccia cause dall’ immediato impatto mediatico che interessano e interagiscono sulle masse e sul popolo. Il popolo non è e mai sarà, proletariato.

Kim: Si parla tanto di unione e forza tra i comunisti. La distanza si allunga, è incolmabile. Qual è l’ errore più ricorrente e imputabile a ciascuno?

Francesco Caiello: L’ errore sta nell’ incapacità di mitigare gli animi, di superare quei personalismi e quei condizionamenti che impediscono la coesione di un grande partito.

Kim: Il P.C.I., ricostruito esattamente due anni fa a Bologna, sintesi di partiti e associazioni confluenti, doveva essere il polo di aggregazione di tutti i comunisti. Così non è stato. A cosa lo attribuisce?

Francesco Caiello: Ci sono stati diversi errori di valutazione, errori di una certa portata, errori non pienamente riconosciuti e che come conseguenza, hanno portato spaccature all’ interno e all’ esterno del Partito.

Kim: Il 6-7-8 luglio ad Orvieto, quindi una tre giorni, si è tenuto il primo  Congresso Nazionale del  PCI, che ho appassionatamente, seguito. Anche stavolta i pronostici sono stati avversi: può delucidarci in merito?

Francesco Caiello: A tal proposito e nonostante le premesse congressuali fossero ottimali e che implorassero non le forze di sinistra, ma di tutti i comunisti, le conclusioni hanno deluso le aspettative, creando dissapori, malumori, tensioni. E a oggi, paiono esserci fuoriuscite inevitabili, di militanti e dirigenti.

Kim: Non pensa che a vertice di tutte queste querelle, possano esserci mancanza di educazione civica e morale nelle nuove e vecchie guardie? Lacune insormontabili, nel tempo che ci apprestiamo a vivere.

Francesco Caiello: Non lo penso, lo affermo senza falsa retorica o puntiglio. Più che badare alla forma, rispolverare la vera educazione, il vero rispetto, anche nei confronti dei nostri avversari o detrattori. Queste basi sono necessarie all’ attuazione e alla riconferma di un ideale.

Kim: Tra tante correnti, tra tanti partiti, tra tante divisioni e frammentazioni, ne rifulge uno: il PC del dott. Marco Rizzo, in questi giorni impegnato a Roma. Rigoroso, laborioso, meticoloso, a cui non nego una personale simpatia e vicinanza. La sua opinione a riguardo.

Francesco Caiello: Certamente, rappresenta al meglio, l’ espressione di dirigente comunista serio e radicato alla propria identità.

Kim: È un’ apertura ad una nuova e promettente realtà politica?

Francesco Caiello: Potrebbe essere. O sicuramente, lo sarà.

Kim: In attesa di ulteriori sviluppi, cosa si augura, prof. Caiello?

Francesco Caiello: Mi auguro che antiche ruggini possano essere dissolte e che si comprenda che la caccia  a consenso e approvazione personale, siano inutili e deleteri alla rinascita e ad una nuova, più imponente, importante stagione comunista in Italia. Concludiamo quindi, con un motto storico, che richiami giganti appartenuti al passato, ma ancora vividi e presenti:

Hasta la VICTORIA siempre.

( Rizzo di tutto il mondo, unitevi).


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