“LA NOTTE DELLA TARANTA” OSPITA TONY ALLEN

IL PADRE DELL’AFROBEAT OSPITE E IL 22 AGOSTO SARA’ A MELPIGNANO

imagesSecondo Brian Eno Tony Allen è il miglior batterista del mondo, la personificazione della vitalità primordiale dei ritmi africani. Dopo il sold out del concerto romano a Villa Medici dello scorso giugno, quello che da molti è stato definito il padre dell’afrobeat sarà ospite il 22 agosto della Notte della Taranta a Melpignano, dove si unirà al super gruppo creato dal maestro concertatore Phil Manzanera insieme a Paul Simonon, Luciano Ligabue, Andrea Echeverri, Raoul Rodriguez e Anne Phoebe.

Sono molto felice di questa nuova avventura, amo profondamente l’Italia e le sue tradizioni. Sarà un’esperienza molto interessante suonare con l’orchestra della Notte della Taranta, ritrovare il mio amico Paul Simonon e lavorare sul beat della taranta”  – commenta Tony Allen che ha collaborato con il bassista dei Clash  nel progetto “The Good, The Bad & The Queen” insieme a Damon Albarn.
Artista di confine e apripista fondamentale per tutta la musica africana di nuova generazione, il batterista di origine nigeriana ha da poco inciso un nuovo album, “Film of life”, il suo decimo disco solista, una retrospettiva sulla sua carriera a cui hanno partecipato musicisti del calibro di Damon Albarn  e Manu Dibango.

All’inizio della suo percorso aritistico è stato il direttore dell’orchestra di Fela Kuti. Insieme hanno creato un ritmo nuovo: l’afrobeat.  Per 15 anni i due collaborano a una produzione musicale di oltre 50 album. L’afrobeat cresce sotto i colpi  precisi e flessibili della sua batteria fino a diventare uno dei generi  africani più influenti al mondo.

Il batterista ricalca i ritmi africani riconsegnandoli al mondo con una nuova potenza, ed è anche grazie al suo potere che la musica africana è riuscita ad  influenzare lo sviluppo delle sonorità pop occidentali. Allen racchiude la vitalità e la forza primordiale di questi  ritmi e la voglia di sottometterli a nuove sperimentazioni  miscelandoli  con suoni moderni.

Dopo l’incontro con Fela Kuti, la sua carriera lo porterà a intraprendere una ricerca ininterrotta tra le sonorità dell’afrobeat originale e a emancipazioni multidirezionali che spaziano dal dub,  allo “Space jazz” ma anche al pop internazionale. Numerosissimi i progetti e le collaborazioni, negli ultimi anni la più importante è sicuramente quella con Damon Albarn. Dal 2000 Damon e Tony lavorano fianco a fianco in numerosi progetti,  tra i quali The Good The Bad & The Queen e Rocket Juice and The Moon, fino agli ultimi lavori.

Per creare “Fim of life”, l’ultimo capolavoro, Tony non si accontenta di vivere di rendita, rimescola le carte, affida la produzione ad un giovane trio francese, The Jazzbastards e si rimette in gioco. Il risultato lo ricolloca con freschezza  al centro della storia della musica. Damon Albarn è presente, la sua voce aggiunge un tocco soul al singolo Go Back  ( dedicato ai profughi che arrivano a Lampedusa ) e in Tiger Skip il suono della sua melodica si amalgama perfettamente alla tecnica e  al  groove del percussionista. Ospiti nell’album anche  Kuku, cantautore di origine nigeriane (“Tonywood”) e “The Lion of Africa” Manu Dibango (“Mojo”).

L’11 settembre Tony Allen tornerà in concerto in Italia a Bologna al Locomotiv club. 

http://www.tonyallenafrobeat.com/ – video “Go back”  https://www.youtube.com/watch?v=8-hMkHkoFrU


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