Green: la rivoluzione in ambito automobilistico si chiama LIFE-SAVE

Ho visto un’auto con il pannello solare sul tetto. Sono un visionario? No, sono un uomo attento all’ambiente che non ha bisogno di acquistare un’autovettura elettrica per contribuire a rendere in nostro pianeta più ecologico. Mi informo e scopro che oggi esiste LIFE-SAVE (Solar Aided Vehicle Electrification, LIFE16 ENV/IT/000442)

Un progetto ambizioso che scopriamo insieme a Luca Bonci, Amministratore Delegato di Solbian, azienda leader nel mondo per la produzione di pannelli solari e partner del progetto. “Si tratta di un progetto – dichiara Bonci – finanziato dal programma europeo LIFE, che dal 1992 si occupa di erogare fondi nell’ambito della protezione dell’ambiente, della conservazione della natura e del clima. Ha due obiettivi principali: sviluppare un sistema che possa essere immesso sul mercato, in grado di convertire le normali auto in veicoli ibridi-solari e costituire con i partner partecipanti al progetto un soggetto societario allo scopo di produrre e commercializzare il prodotto. La soluzione sviluppata da LIFE-SAVE prevede due motori elettrici integrati nelle ruote posteriori dell’auto, alimentati da una batteria al litio posizionata all’interno del bagagliaio. Quest’ultima viene caricata da pannelli solari installati sul tetto e sul cofano della vettura, dalla rete con l’opzione plug-in o dal veicolo stesso durante le frenate, le discese, o assorbendo la coppia addizionale generata dal motore. Il kit prevede inoltre un sistema di controllo che, associato ad un display, è in grado di pilotare i motori elettrici in base allo stato della batteria e alle richieste del guidatore. La connessione con il mezzo avviene attraverso la porta OBD, generalmente utilizzata per la diagnostica e non interferisce con la centralina di controllo del veicolo. I vantaggi di una simile tecnologia sono molteplici, a partire dal minor consumo di combustibile che ne deriva.  Grazie ai motori elettrici che contribuiscono a fornire la potenza necessaria alla trazione, il motore termico a combustione interna lavora meno e di conseguenza si riducono anche le emissioni di gas inquinanti. In questa maniera l’auto potrà accedere alle zone a traffico limitato, transitandovi in modalità prevalentemente elettrica. Un veicolo dotato di un sistema di questo tipo inoltre, potrà godere di migliori prestazioni grazie alla trazione integrale acquisita con l’integrazione dei motori elettrici nelle ruote posteriori. I tempi per andare da 0 a 100 km/h si riducono di oltre il 20%. La batteria addizionale garantisce poi una maggiore autonomia al veicolo che, diversamente da un’auto elettrica, non presenterà problemi di ricarica.”

Bonci, perché Solbian ha deciso di partecipare a questo progetto

“Per un’azienda abituata a confrontarsi con le difficili condizioni ambientali dei mari, proseguire la propria strada di sviluppo entrando nel settore automotive rappresenta una sfida ulteriore. Pur già presente con i propri prodotti su camper, camion, ambulanze e furgoni, per Solbian affrontare il nucleo principale della mobilità su ruota – il parco auto – è decisamente gratificante ma allo stesso tempo complesso. Un pannello solare, per essere installato su un’auto, non solo deve essere affidabile ma anche esteticamente accettabile. Parlando poi di installazioni su vetture esistenti, la necessità di sviluppare metodi di fissaggio e numerosissime personalizzazioni ha rappresentato la parte più complessa del progetto. Possiamo affermare con certezza che le nostre capacità di sviluppo e adattabilità hanno fortemente giovato di questa esperienza. Quanto poi al motivo per cui installare solare su un’autovettura abbia senso, dobbiamo subito fugare sia facili illusioni (un pannello sul tetto non potrà sostituire altre forme di energia, bensì integrarle) che semplificazioni denigratorie. È vero che di fronte a poche centinaia di W di potenza solare installabile abbiamo motori elettrici con potenza di decine di kW, ma il confronto tra potenze non è il metro più corretto da adoperare. Più appropriato è comparare l’energia che il solare può raccogliere in un giorno con l’energia effettivamente consumata dal veicolo, ovvero calcolare la percorrenza aggiuntiva fornita dal solare. Nei casi migliori, già oggi, si possono percorrere ben 30 km col solo contributo del sole. Un chilometraggio che sembra ridotto, ma che rappresenta in molti casi quello che serve, basti pensare alle auto che si muovono in città. Una percorrenza aggiuntiva destinata poi a crescere, sia grazie all’incremento di efficienza dei moduli fotovoltaici, sia, e ancora di più, con lo sviluppo di motori elettrici, batterie e auto sempre meno energivore.”

L’Italia, almeno per una volta, arriva prima legiferando in materia di auto elettrificate, passa la legge per ibridizzare le auto. Cosa significa questo in termini concreti?

“Questo risultato, ottenuto anche grazie a una continua opera di divulgazione e sensibilizzazione da parte dei partner del progetto SAVE, è veramente innovativo. Se infatti la possibilità di elettrificare, seppur benvenuta, riguarderà probabilmente una nicchia di mercato piuttosto ridotta (vetture iconiche, appassionati…), la possibilità di ibridizzazione solare rappresenterà una possibilità di trasformazione per un parco auto più ampio, grazie innanzitutto al costo inferiore. Noi vediamo la reale possibilità di trasformare una percentuale non trascurabile del parco macchine esistente migliorandone la compatibilità ambientale, riducendone i consumi e allungandone la vita, con ovvi vantaggi a tutto campo.”

Da prototipo ad auto di serie, quanto lungo sarà il cammino per vedere sulle nostre strade i primi esemplari

“Mai essere troppo ottimisti – dichiara Bonci –  per non avere delusioni, ma il consorzio di aziende che sta per concludere in questo 2021 il progetto europeo ritiene di poter avviare la commercializzazione nel prossimo anno.”

Bonci, a conclusione, quali sono i dati più significativi che emergono dalla prima prova di auto ibridizzata con pannelli solari

“Al momento possiamo affermare di essere già molto soddisfatti per aver realizzato non uno, ma ben due prototipi, con l’intento di allestirne un terzo a breve. L’integrazione del solare con la batteria, i motori e specialmente con il sistema di propulsione e controllo esistente non era un compito semplice. Proprio in questo momento stiamo provando estensivamente il funzionamento dei prototipi e contiamo a breve di pubblicizzarne i primi risultati.”

 


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