Gran Premio Internazionale di Venezia – Walter Simon Arbib proclamato Ambasciatore per la Pace nel mondo

Conferito il Leone d’Oro alla Carriera ad una delle figure più straordinarie della nostra storia contemporanea

Sabato 28 aprile, le più profonde corde dell’anima hanno vibrato all’unisono, in quel parterre d’eccellenze intervenute a qualificare la 71esima edizione del Gran Premio Internazionale di Venezia. 

E’ stata la presenza del dott. Walter Simon Arbib, nel meraviglioso Centro Congressi Suite del Presidio Esercito Italiano “Cornoldi” di Venezia, e soprattutto il racconto della sua incredibile storia, a riempire di commozione i cuori degli astanti, consapevoli di essere di fronte a un personaggio che ha dell’incredibile.

Fuori dal comune è, intanto, la sua generosità, una filantropia rivelatasi determinante sugli impervi scenari dei conflitti internazionali, delle catastrofi naturali per limitarci agli esempi più suggestivi. Pensiamo solo al fatto che il dott. Arbib è il fondatore di SkyLink, la compagnia aerea divenuta simbolo dei trasporti con finalità umanitari, oppure al suo impegno proprio nella nostra Penisola di fronte agli sconvolgimenti sismici.

A conferire il riconoscimento, insieme al presidente dott. Sileno Candelaresi, Luz Adriana Sarcinelli, nota attrice e conduttrice televisiva, riconfermata anche per quest’edizione come madrina d’eccezione. Anche gli occhi della conduttrice, lo hanno notato gli osservatori più attenti, non hanno mancato di brillare quando un documentario RAI proiettato per l’occasione ha raccontato a tutti i presenti alcuni “frammenti” della storia di Walter Arbib, già Commendatore della nostra Repubblica.  

Il Leone d’Oro per la Pace, sezione della rassegna cui la presidenza Candelaresi ha deciso di investire molte energie in queste ultime edizioni, si pregia dunque di un tassello fondamentale, quello di un uomo che dalle difficoltà della vita ha saputo trarre il meglio, non dimenticando mai cosa significhi la sofferenza e quanto sia necessario osare il tutto e per tutto pur di limitare i patimenti dell’uomo.

arbi

Senza timore di incorrere nella facile retorica“, precisa il dott. Sileno Candelaresi alla nostra Redazione, “dobbiamo riconoscere di avere una figura davvero esemplare tra i nostri ospiti illustri. In tempi in cui la pace sembra più che mai un sogno lontano, persone come Walter S. Arbib ci dimostrano come non sia necessario proiettare la fine dei conflitti in un avvenire forse mai realizzabile. Vite come le sue ci dimostrano che, nel nostro piccolo, possiamo fare molto attraverso la generosità delle nostre azioni quotidiane. E’ anche per questo messaggio, che si indirizza soprattutto alle nuove generazioni, che le opere umanitarie messe in campo dal dott. Arbib acquisiscono un significato forse ancora più profondo“.

Minuti interi di applausi per un solo uomo, proclamato Ambasciatore per la Pace nel Mondo 2018 da una commissione unanime, di fronte a un pubblico che, quella notte, sarà andato a letto con un sorriso d’orgoglio e chissà, magari anche una lacrima di commozione.

La motivazione (Prot. ufficiale alla Camera dei deputati n. 40300 del 08.03.2018)

Il Comitato di Presidenza del Gran Premio Internazionale di Venezia è fiero di poter proclamare ambasciatore per la pace nel mondo 2018 una figura che ha dedicato la propria vita alla ridefinizione armoniosa dell’agenda geopolitica internazionale perseguendo obiettivi che hanno contribuito fattivamente alla promozione della vicinanza tra i popoli. Il sostegno concreto ad enti governativi ed associazioni umanitarie è stato scandito dalla sua presenza imprescindibile su scenari di conflitti internazionali e catastrofi naturali. Fondatore di SkyLink, la compagnia aerea che per decenni diverrà simbolo del trasporto con finalità umanitarie, e nominato, tra le altre cose, Commendatore della Repubblica Italiana, è con grande orgoglio che, quest’oggi, consegniamo al dott. Walter Simon Arbib il Leone d’Oro alla Carriera 2018“.

Walter Simon Arbib: ritratto di una vita eccezionale

Walter Simon Arbib è nato nel 1941 a Tunisi, dove la famiglia si era rifugiata dalla vicina Libia per sfuggire alle persecuzioni fasciste. Dopo la fine della guerra, torna a Tripoli dove trascorre l’infanzia e la prima giovinezza. Nel 1967, come tutta la comunità ebraica libica, si trova  costretto a lasciare il paese in seguito a un’ondata di violenze antisemite.

Ad accoglierlo e consentirgli di ricominciare da zero fu l’Italia, nazione per cui mantiene un senso di profonda gratitudine e un forte legame. Impiegato e poi imprenditore nel ramo dei viaggi, Arbib intuisce la potenzialità che il settore turistico presenta nel promuovere la vicinanza tra i popoli. Con la sua struttura si occupa di incentivare l’interscambio tra Israele ed Egitto all’indomani della pace tra i due paesi. Quando alla fine degli anni Ottanta si trasferisce in Canada, sulla base della sua esperienza mediorientale fonda SkyLink, una compagnia area che per tre decenni diventerà protagonista del trasporto per finalità umanitarie in tutto il mondo, lavorando con governi e organizzazioni non governative, dalla Croce Rossa Italiana alla Farnesina.

Così Arbib si occupa di spostare o contribuire con medicine, persone nei teatri di guerra, o nelle nazioni colpite da terribili catastrofi naturali: Rwanda, Darfur, Iraq, il sud est asiatico funestato dallo tsunami. Tra le missioni portate a termine anche il trasporto del colossale Obelisco di Axum, che, portato da Mussolini in Italia dall’Etiopia negli Anni Trenta, fu restituito al paese d’origine nel 2005. Nel frattempo, l’imprenditore non fa mancare il suo sostegno a numerose organizzazioni filantropiche. Nel 2006, viene nominato Commendatore dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e gli viene conferito l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana; nel 2012 per il suo impegno a favore del Canada riceve la Medaglia del giubileo di diamante di Elisabetta II.  Insignito a un riconoscimento per l’apporto per la pace da Mia Farrow a nome della Vahavta organizzazione impegnata in aiuti umanitari. Il filantropo dell’anno da Counterpart organizzazione americana per la pace.

Tra le iniziative a cui Arbib ha offerto supporto negli ultimi anni ci sono gli aiuti alle popolazioni vittime del sisma in Abruzzo (con la fornitura di medicinali) e in Emilia (con la donazione di case alla cittadina di Mirandola), le cliniche in territorio israeliano che operano vicino al confine siriano curando la popolazione martoriata da anni di guerra civile, e infine l’approvvigionamento di medicine alle popolazioni yazide e kubane nel kurdistan, vittime dello Stato islamico.

Arbib è anche sponsor del Festival del cinema italiano di Toronto e dell’Italian National Day all’Ambasciata italiana in Canada. Per quanto riguarda la sua vita privata, è felicemente sposato con Edie dal 1975: la coppia ha avuto due figli, Dana e Stephen e tre nipoti, Adrian, Julian e Audrey. Alla vita di Arbib, la Rai ha dedicato un documentario.

 


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