Ad Aprile Tutta l’intensità di Fellini al Teatro Olimpico di Roma

“AMARCORD”

R.Brescia+ compagnia Amarcord

“Amarcord”: prodotto da Daniele Cipriani Entertainment. E’ il balletto in due atti di Luciano Cannito in omaggio a Federico Fellini e al suo memorabile film, per celebrare il 40° anniversario dell’assegnazione del Premio Oscar (9 aprile 1974) che ha fatto la storia del cinema italiano.

A 40 anni di distanza dalla conquista cinematografica dell’America, l’“Amarcord” di Luciano Cannito dà prestigio internazionale alla  Danza italiana, con i clamorosi successi di pubblico e critica al Metropolitan di New York e all’Orange County di Los Angeles.

In primavera la tournèe italiana culminerà con un eccezionale exploit nella prestigiosa cornice del Teatro Olimpico di Roma, quattro date dal 17 al 24 aprile 2014.

Prima ballerina è Rossella Brescia, che  interpreta magistralmente il ruolo Gradisca,  protagonista in tutta la sua femminilità e carica di fascino. “Un bellissimo personaggiocommenta la prima ballerinaGradisca è sensuale, ma allo stesso tempo conserva l’ingenuità della ragazza di provincia che, dopo la guerra, vuole sistemarsi trovando un fidanzato. Ho studiato molto la sua figura ed è stato divertente, appassionante e anche commovente… Una grande responsabilità conclude perché si tratta di mettere in scena un capolavoro di un Maestro come Fellini, senza potersi affidare alle parole, ma traducendo le sue suggestioni nell’interpretazione corporea e coreografica”.

Nel balletto “AmarcordLuciano Cannito coglie il senso profondo dell’universo felliniano e lo trasforma in danza,  crea un gioco di movimenti in cui ondeggiano emozioni e ironia, realtà e sogno. “Ho amato Amarcord perché Fellini era visionario, aveva capito l’importanza delle immaginicommenta il coreografo e registaè stato il regista più vicino alla danza in assoluto”.

Sul palcoscenico prende corpo la provincia italiana degli anni Trenta con i suoi valori; sull’ombra del fascismo prende il sopravvento un piccolo mondo, divertente, allegro e pieno di gioia di vivere. Sul palco si animano le vivide fantasie felliniane legate al mondo femminile, dalla vamp di provincia alla tabaccaia procace… mentre a trascinare il pubblico nel gioco è lo sguardo del giovane Titta (alter ego di Fellini), interpretato da Nicolò Noto. Il ballerino, affermato nel balletto classico, torna a vestire i panni del protagonista felliniano, dopo essersi fatto conoscere dal pubblico televisivo come vincitore della categoria ballo del talent show “Amici”.

Le musiche sono di Nino Rota (compositore che firmò le colonne sonore più celebri dei film di Fellini), Marco Schiavoni, che ha scritto espressamente alcuni brani di musica originale per questo balletto e Alfred Schnittke e includono anche canzonette degli Anni Trenta insieme a celebri swing di Glenn Miller.

I costumi sono di Roberta Guidi di Bagno, le scenografie di Carlo Centolavigna e le luci di Alessandro Caso.

 di Silvia Pozzi


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