La terza generazione della Mini Countryman mette in luce tutta la bravura dei tecnici Mini, alias BMW, nel progettare e costruire un’auto, ancora oggi prima nella classe, che perde la modalità “Go kart” per sposare la strada della comodità, strizzando l’occhio al family feeling “Mini”
Una rivoluzione? Si, lo posso affermare al termine del test. Procediamo con ordine: Mini Italia con la solita gentilezza di sempre, che contraddistingue questo ufficio stampa, mi ha messo a disposizione la versione più potente della Countryman ovvero la John Cooper Works.
Tutti sanno che la “Countryman.3” è cresciuta di 14 cm in lunghezza, arrivando a quota 445 cm; oggi può essere scelta ed acquistata con powertrain elettrici, benzina e …scelta azzeccata, con motore a gasolio da 2 litri e 163 hp.
Ci mettiamo alla guida della nostra JCW (John Cooper Works) e accendiamo il 4 cilindri BMW 2 litri turbo da 300 hp, con 400 Nm di coppia.
Abbiamo davanti a noi tanta strada… strada urbana extraurbana e autostrada. Cerchiamo subito di sentir rombare un motore generoso, dotato di cavalleria come tutti i BMW, ma che, paradossalmente, evidenzia una silenziosità da record. Per farlo “cantare” i tecnici Mini hanno dovuto far ricorso a sistemi artificiali e per godere di un sound da vera sportiva, ecco il tasto che riproduce il “tanta aggressività” attraverso gli altoparlanti. (impianto harman kardon..)
Il motore c’è, i cavalli si percepiscono… il tutto gestito da un superbo cambio robotizzato a doppia frizione, sette marce. Lo 0-100 si copre in 5,4 secondi e la velocità massima autolimitata, su pista, è di 250 km/h
In citta la nostra JCW si muove bene, nonostante le dimensioni, ma ciò che più impressiona “positivamente” è il confort di marcia; ricordo che sto guidando un’auto con cerchi da 20 pollici e gomme sportive. La sorpresa: dossi, buche e sanpietrini sembrano passare inosservati e il voto “10” alla voce confort è assicurato da subito.
Questa sensazione di “morbidezza” su strada la si riscontra anche nelle strade extraurbane dove uno sterzo “ perfetto” aiuta a far percepire tutta la dinamicità di questa JCW.
Affondo sul pedale dell’acceleratore e provo una prima staccata in curva. L’auto è precisa, si comporta da sportiva, ma non risulta mai essere mai rigida; il comportamento è cambiato rispetto alle Countryman del passato. Si sfruttano tutte le potenzialità delle 4 ruote motrici, esaltando le doti del nuovo telaio e più in generale della nuova piattaforma “BMW Mini”
In autostrada il comportamento non cambia, massimo relax per tutti gli ospiti, nessun fruscio aereodinamico e quando si tratta di affrontare i veloci curvoni lo si fa dicendo: che auto! siamo di fronte alla perfezione? Sicuramente siamo di fronte ad un’auto, tutta nuova, che fissa gli standard di un nuovo modo di guidare sportivo.
Tutto il resto è un esercizio molto ben riuscito messo in pratica dagli “uomini Mini”: design minimalista e contemporaneo. Dettagli originali, come il portellone bombato, i fari e fanali che permettono di scegliere fra tre “modalità” luminose e l’elemento colorato, in tinta col tetto, sui vetri laterali dietro le porte.
All’interno dell’abitacolo il monitor circolare da 24 cm di diametro si prende tutta la scena, da qui si comanda tutta l’autovettura Realizzato con tecnologia oled, e’ curato molto nella grafica e si vede. Vogliamo trovare un difetto a questa auto? Il navigatore, nel suo funzionamento, non è proprio all’altezza di un’”icona”a 4 ruote.