
“La diplomazia e la cultura sono due pilastri fondamentali per costruire ponti tra le nazioni, e poche personalità incarnano questo ideale meglio dell’Avv. Gennaro Famiglietti. Console Generale della Bulgaria e Coordinatore Nazionale FE.N.CO. – Federazione Nazionale dei Diplomatici e Consoli Esteri in Italia – figura di spicco nel panorama diplomatico e culturale, ha recentemente ricevuto il prestigioso Leone d’Oro per la Diplomazia e la Cultura, un riconoscimento che celebra il suo impegno nel promuovere il dialogo tra i popoli attraverso la cultura, la comunicazione e la cooperazione internazionale. Oggi, in un’evoluzione naturale del suo percorso, assume la presidenza di questo prestigioso premio, con l’obiettivo di amplificarne il valore e l’impatto su scala globale. Lo abbiamo intervistato per conoscere meglio la sua visione e i suoi progetti futuri.”

– Avvocato Famiglietti, Lei stesso ha ricevuto il prestigioso Leone d’Oro per la Diplomazia e la Cultura, un riconoscimento tra i più ambiti al mondo. Cosa ha significato per lei questo premio?
Il Premio “Leone d’Oro” per la Diplomazia e la Cultura, tra i premi più prestigiosi al mondo, è stato per me un grande riconoscimento, non lo ritengo un traguardo, ma un ulteriore incentivo per incoraggiare e promuovere iniziative in grado di valorizzaretradizioni ed identità, realizzare progetti innovativi e sostenibili.
-Ritiene che questo riconoscimento sia anche un segnale di quanto la diplomazia culturale stia diventando sempre più strategica nelle relazioni internazionali?
Sono fermamente convinto che la diplomazia culturale sia veicolo strategico per le relazioni internazionali, la diplomazia è dedita alla promozione ed alla comprensione tra culture diverse per facilitarne l’interazione, influenzare le opinioni e le percezioni globali,contribuire a creare un mondo più dedito alle relazioni pacifiche.
-Il Leone d’Oro ha premiato in passato grandi personalità. Come si è sentito nel ricevere un riconoscimento di tale livello?
Ho ricevuto il “Leone d’Oro” con immenso onore, questo premio rappresenta, tra i vari riconoscimenti ricevuti, sicuramente il più rappresentativo. Di ciò sono infinitamente grato al Presidente che ha riposto fiducia nel mio operato. Lo ritengo un traguardo personale, ma anche l’affermazione di un lavoro svolto con tanta dedizione, la dedizione di chi ha sempre creduto nella visione interattiva tra cultura, creatività ed ‘innovazione. Mi auguro che questo premio incoraggi altre personalità, in un mondo scarno di valori ed autenticità, e nel quale ogni storia ha tanto da raccontare ed insegnare.
– Dopo aver ricevuto il premio, ora assume anche il ruolo di Presidente del Leone d’Oro per la Diplomazia e la Cultura. Come vede questa transizione da premiato a guida del riconoscimento?
Passare dal ruolo di insignito del premio “Leone d’Oro” a Presidente del “Leone d’Oro”per la Diplomazia e la Cultura, rappresenta un traguardo significativo ma anche di responsabilità. Interpreto questo passaggio sia come riconoscimento, sia come opportunità per influenzare e promuovere i valori essenziali della diplomazia culturale. Da Presidente del premio, spero di contribuire significativamente a lasciare un segno duraturo nel panorama culturale, ed a definire ulteriormente e positivamente l’impatto futuro del “Leone d’Oro”.
– Quali sono i suoi obiettivi principali in questa nuova veste?
I miei obiettivi di Presidente di un premio così prestigioso, saranno improntati a favorire l’importanza della cultura come strumento di sviluppo e coesione sociale, in una società moderna e pacifica.
-Ha già in mente personalità o progetti che potrebbero essere premiati nei prossimi anni?
Tra le personalità che insignirei di tale premio, annovererei sicuramente il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della CEI, fautore di messaggi di pace nella Santa Chiesa e nel mondo; il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, promotore dell’azione di rilancio della cultura nazionale, il Viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Edmondo Cirielli, che ha intrapreso iniziative a livello istituzionale per valorizzare il nostro Paese; Lech Walesa, premio Nobel per la Pace e che ha sicuramentescritto un pezzo della nostra storia, Amartya Sen, economista e filosofo indiano, per le sue opere sullo sviluppo umano e l’approccio culturale ai problemi globali, nonché premio Nobel per l’economia; lo scrittore partenopeo Maurizio De Giovanni, conoscitore del valore della solidarietà come principio sociale e come virtu’ morale, Maya Angeloupoetessa ed attivista, il suo lavoro ha travalicato i confini culturali nell’affrontare temi di giustizia e uguaglianza, Kofi Annan, ex Segretario Generale delle Nazioni Unite, noto per il suo impegno nella promozione della pace e della cooperazione internazionale, Malala Yousafzai, attivista per l’istruzione e i diritti delle donne, simbolo della lotta per l’educazione in tutto il mondo. Candiderei volentieri per questo ambito riconoscimento,tutte le personalità che possano fornire impatto positivo e valido contributo ai vari aspetti della diplomazia culturale.
-Lei è Console Generale della Bulgaria e Coordinatore Nazionale FE.N.CO. – Federazione Nazionale dei Diplomatici e Consoli Esteri in Italia- e ha una lunga esperienza in ambito diplomatico e legale. In che modo la cultura può essere un ponte tra le nazioni?
La cultura è un ponte tra le nazioni perché favorisce il dialogo, la comprensione e la cooperazione tra le stesse per costruire un mondo più armonioso. Attraverso lo scambio culturale, le persone possono conoscere ed apprezzare i valori e le prospettive di altre nazioni riducendo i pregiudizi. Sono fermamente convinto che quando diverse identità culturali si intrecciano, si crea una ricchezza di esperienze che valorizza tutti.
-Quali strategie ritiene più efficaci per rafforzare il ruolo dell’Italia nella diplomazia culturale?
L’Italia ha una lunga tradizione di diplomazia culturale, grazie alla sua ricca eredità artistica e storica. Per rafforzare ulteriormente questo ruolo, si dovrebbe tutelare e promuovere all’estero il nostro patrimonio culturale. Sono auspicabili alleanze istituzionali,progetti di ricerca e scambi artistici. Tali strategie rafforzerebbero i legami dell’Italia con altri Paesi, per una maggiore comprensione delle sue ricchezze ed una collocazione in primo piano nell’ambito della diplomazia culturale globale.
-Quali progetti o collaborazioni internazionali potrebbero nascere sotto la sua presidenza del Leone d’Oro?
Sarebbe auspicabile sostenere opere europee che siano di ausilio ai settori culturali e creativi per cogliere le opportunità offerte dall’era digitale e dalla globalizzazione. Ciò potenzierebbe l’economia e la crescita sostenibile, oltre ad incentivare l’occupazione e la coesione sociale in un’ottica di nuove opportunità e di una cultura accessibile ed inclusiva.
– Guardando al futuro, come immagina l’evoluzione del Leone d’Oro per la Diplomazia e la Cultura nei prossimi anni?
Immagino questo premio volto ad onorare chiunque operi per promuovere la pace, il dialogo interculturale e la comprensione reciproca tra i popoli, con iniziative che favoriscano la cooperazione internazionale in un panorama che comprenda figure istituzionali, diplomatici, artisti ed intellettuali che amplifichino, con le loro opere, il messaggio di questo premio.
– Qual è il messaggio principale che vorrebbe trasmettere con il suo operato?
In un’epoca in cui le sfide globali sono sempre più complesse, il ruolo di Ambasciatoredella cultura diventa cruciale. Occorre costruire ponti, abbattere muri e promuovere la pace, comunicare valori universali, condividere storie e creare legami che superino le differenze, nell’ottica di un impegno futuro in cui la diplomazia culturale possa prosperare, unendo popoli e persone.
-Quale consiglio darebbe ai giovani che vogliono entrare nel mondo della diplomazia e della cultura internazionale?
Entrare nel mondo della diplomazia e della cultura internazionale è un percorso difficile ma anche affascinante. Ad un giovane che volesse intraprendere questa carriera,consiglierei di investire in una solida formazione accademica, in una profonda conoscenza delle relazioni internazionali e delle lingue straniere, sostenere Master ed offrire un personale contributo nel mondo del volontariato. Credo fermamente che l’impegno e la motivazione personale siano gli indicatori dei candidati di successo, dei giovani che hanno il compito di porre le basi per il futuro di tutti.

“Con un background solido tra diritto, diplomazia e cultura, l’Avv. Gennaro Famiglietti, Console Generale della Bulgaria e Coordinatore Nazionale FE.N.CO. – Federazione Nazionale dei Diplomatici e Consoli Esteri in Italia- si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella storia del Leone d’Oro per la Diplomazia e la Cultura. La sua leadership promette di rafforzare il legame tra il mondo istituzionale e quello artistico, confermando il ruolo dell’Italia come punto di riferimento nella promozione della cultura come strumento di dialogo internazionale. Non resta che attendere le prossime iniziative per vedere come questo importante riconoscimento continuerà a premiare eccellenze e a costruire connessioni tra popoli e nazioni”.
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