GIUSTIZIA È FATTA

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Finalmente è stata resa giustizia …A sprezzo del pericolo i funzionari dello stato sono riusciti finalmente a debellare un caso pericoloso di abusivismo .Giuseppa Fattori la Nostra Nonnina 95enne viene cacciata dalla casetta di legno abusiva costruita dopo il terremoto in un terreno edificabile di sua proprietà nella frazione Moreggini a San Martino di Fiastra.E mentre veniva accompagnata da i suoi cari fuori dalla sua esile casetta, dietro di lei i funzionari mettevano i sigiilli alla proprietà.

Finalmente lo stato ha dato segno di legittimita’ Giuseppa Fattori, la 95enne terremotata sfrattata, ha lasciato oggi la sua casetta in legno abusiva a San Martino di Fiastra (Macerata): il condono è bloccato dal vincolo paesaggistico, e ieri, a mezzogiorno, la notifica dai carabinieri è arrivata alla figlia, Gabriella Turchetti. Questa mattina, così, è scattata l’esecuzione del sequestro. Il tribunale ha ritenuto che l’uso dell’immobile possa “aggravare le conseguenze dannose prodotte dall’opera abusiva sull’ecosistema protetto dal vincolo paesaggistico”. “Ma quale danno all’ecosistema? Questo – sbotta Gabriella – era il giardino di mia madre, prima del terremoto, e lei se ne prendeva cura”.E Peppina? “Sono stata un po’ dimenticata dalle istituzioni”, dice. L’anziana non andrà a stare con la figlia a Castelfidardo, in provincia di Ancona: ha deciso di stabilirsi nel vicino container, un termosifone elettrico a riscaldare l’ambiente. “È lucida e determinata – dice il genero Maurizio Borghetti -, non c’è modo di convincerla a venire con noi, vuole restare qui. Per ora”. Sull’abitazione in legno, Borghetti appende una targa con su scritto: ‘La casetta di Peppina e Rino’, il marito della 95enne scomparso 10 anni fa.

“Questa di oggi non è un’offesa a mia madre – dice la figlia Gabriella piangendo – ma un’offesa all’umanità intera”. Peppina “vuole morire a San Martino, accanto alla sua casa inagibile, dove ha vissuto per oltre 70 anni”. Peppina si riposa sulla poltrona. Poi asciuga le stoviglie, riordina la cucina, si siede, riflette rassegnata. Deve affrontare lo strazio del trasloco, con i vasetti dei fiori e i pochi oggetti.

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Non si stanca di dire ,per me quella casetta era la soluzione ideale mentre è seduta una sedia nel container dove ha appena traslocato -. Potevo star bene gli ultimi giorni della vita mia, lì dentro non era né caldo né freddo. Ma il Signore perdonerà tutti. Se se lo meritano. Ci siamo appellati a tutti, mia figlia ha scritto una bella lettera anche al Papa. Non ci ha risposto nessuno. Sono stata dimenticata dalle istituzioni”

Con il termine burocrazia , solo a menzionarla fa venire i brividi è una organizzazione di persone e risorse destinate alla realizzazione di un fine collettivo secondo criteri di razionalità, imparzialità, impersonalità., quindi una struttura burocratica come espressione ed effetto dei processi di razionalizzazione e specializzazione delle comunità moderne nelle quali si sviluppa una relazione di subordinazione fra i cittadini e i pubblici funzionari, che conquistano la legittimità dell’esercizio del potere per la razionalità tecnica con la quale svolgono il loro operato. L’organizzazione burocratica costituirebbe così un momento fondamentale in questa legittimazione.
Il termine burocrazia si riferisce dunque al “potere degli uffici”, ad una forma di esercizio del potere che si struttura intorno a regole impersonali ed astratte, procedimenti, ruoli definiti una volta per tutte e immodificabili dall’individuo che ricopre temporaneamente una funzione.
Regole, aspettative e ruoli che sono tutte parti di quell’etica burocratica al quale ogni membro di una burocrazia adegua la sua condotta, spersonalizzando il suo agire e imponendo una regolazione etero-diretta al proprio comportamento.

Dunque la colpa è della burocrazia .Questo ammasso ,cieco.ibrido proveniente da un incrocio di varie menti appartenenti a razze diverse (i meticci) o a specie diverse fuori da ogni controllo e di ogni misura . Questa storia crudele, applicata dallo Stato italiano. Tutto comincia con i terremoti dell’ estate 2016. Non solo Amatrice e Norcia: sono squassate vaste zone di Lazio, Umbria, Marche. In provincia di Macerata, a Fiastra, abita una vecchina, Giuseppa Fattori, classe 1922. La sua casa è dichiarata inagibile. Le figlie e il genero, non un giovanotto, le costruiscono in tutta fretta una casetta di legno nel giardino. Così nonna Peppina può vivere presso la memoria e gli amori di tutta la sua vita. Il terreno è edificabile. Occorrono però i permessi, com’ è giusto. Ma credendo che lo stato di necessità imponga di voler più bene a una vecchia signora che ad una norma pensata per vietare speculazioni, i parenti tirano su in fretta una sorta di nido gentile. Insomma, una casetta innocua. Rifugio amabile dopo la tempesta tellurica.
Ma nulla sfugge allo Stato . La legge fa il suo corso. La Procura provvede a sequestrare il terreno e la casetta. Nonna Peppina vorrebbe rimanere e tramite un ricorso al Tribunale del Riesame riapre il caso. Peppina può restare. ma nel frattempo il Tribunale ha dato ragione alla Procura.(Mai visto nulla del genere)Con quale solerzia ,immediatezza e velocità ,be forse comprensibile,nonna Giuseppa ha 95 anni, potrebbe avere la fortuna visto le nuove misure sulle pensioni per l’allungamento della vita e visti i tempi millenari della nostra giustizia, di godersi illecitamente l’abuso fino all’ ultimo giorno della sua vita. Guai. Così il terreno è stato chiuso, la casa blindata con i nastri sigillanti della forza pubblica: la signora potrà rimanere grazie a generosa proroga ancora una settimana lí dentro, in attesa di essere estradata. Così è la giustizia italiana con tutti i suoi giganteschi apparati: non mettono le mani in trent’ anni su tanti ricercati in compenso non si lasciano sfuggire una donnina leggera e timida come una libellula. Ha il permesso di assisterla entrando in quella casa solo il genero. Ma oggi – non si può sapere cosa potrebbe accadere visto che nel giardino il sacerdote celebrerà la messa del 75esimo anniversario di un felice matrimonio e saranno presenti alcuni parenti

E’ un pensiero di tutti. Sono centinaia di migliaia le case abusive di gente che sa di infrangere la legge, fregandosene e sbattendosene delle autorità. Per non parlare delle persone anziane che se vanno un giorno in ospedale e poi, tornando nell’ appartamentino popolare, si trovano la sorpresa amara del proprio appartamento occupato da delinquenti senza scrupoli . I quali, invece di imbattersi nel rigore della legge per l’ ignobile sopruso contro i più deboli, trovano l’ acquiescenza pratica di prefetti e magistratura che li lasciano tranquillamente godere dell’ esproprio: chi li tocca quegli energumeni di solito protetti da una mafia organizzatissima?
Non si usa la forza pubblica per non turbare la pacifica convivenza. Una scusa puerile: in realtà lo Stato si comporta obbedendo al vigliacco precetto per cui si è cedevoli con i violenti, e prepotenti con gli inermi.

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La famiglia ammette il torto. Accusa lo Stato e la politica. Sono inadempienti nella ricostruzione. In Parlamento stanno per discutere una legge che condonerà un’ enormità di case abusive dalla Campania in giù, e il governo – proprio Delrio il digiunatore – non poteva emettere un decreto per sanare temporaneamente situazioni come questa?

Ci domandiamo: chi si trova a capo di una mente cosi contorta … E che con una semplice risposta …Noi applicano le leggi -Ma lo Stato è un sadomasochista ? E non raccontiamo più balle … Cosa ? Semplice : La legge non è uguale per tutti !!!!


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